Spiaggia degli Olivi chiusa, furioso il sindaco Mosaner

«Tiziano Sessa? E chi è Tiziano Sessa?». Il sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner è su tutte le furie. «So benissimo chi è Sessa, ma fino ad oggi ufficialmente non lo sapevo. Noi sappiamo soltanto che il gestore attuale, Spiaggia degli olivi srl, da due anni non paga l'affitto (al Comune tramite la società Lido ndr.). Da due anni! Il tema qua è uno solo: se hai un inquilino che non paga che fai? E non parlo di soldi miei qui, parlo di soldi pubblici, di soldi di tutta la comunità». E continua Mosaner: «Hanno chiuso? Ne prendo atto. Rilasceranno il locale altrimenti inviteremo la Lido a farlo rilasciare anche con azioni giuridiche».

Al culmine della stagione turistica, venerdì scorso lo storico e apprezzato locale serale e notturno di Riva del Garda «Spiaggia degli olivi» ha chiuso i battenti. Tiziano Sessa che per conto della società Spiaggia degli olivi srl (che fa capo a Silvio Pisetta e Giampaolo Lavore) da dicembre ne aveva preso in mano le redini, ha appeso le chiavi al chiodo. Il sindaco contesta anche le motivazioni addotte da Sessa: «"Enormi difficoltà burocratiche"? Ma non scherziamo - sbotta - quando abbiamo chiesto delle documentazioni loro non ci hanno presentato quelle necessarie, quelle che tutti gli altri di presentano, non si fa così. I contratti si rispettano». 

«Oh Dio mio»: esordisce così Carlo Modena , alla richiesta di un commento sul caso di Spiaggia degli Olivi. «Chiaro che non conosco in dettaglio le ultime vicissitudini - dice il presidente della pro loco ProRiva, ideatore della festa X strada (vedasi articolo nella prossima pagina) ed ex presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno - però è evidente che per la città è una sconfitta. Probabilmente da parte di chi ha deciso non c'è mai stata la chiarezza sulla via da seguire e ciò che accade ora è una conseguenza di tutto ciò. L'affidamento del compendio è nato in modo non chiaro e non convinto. Poi tutte le scelte sono state susseguenti, alcune volute, alcune obbligate, alcune frutto dell'ansia. La realtà è che all'inizio c'è stato l'errore».

E sul da farsi: «Il mondo si evolve - spiega Modena - ma quando è nata Spiaggia degli olivi era perché gli alberghi del centro volevano dare agli ospiti delle condizioni e delle possibilità che non potevano trovare nei singoli alberghi: stare in spiaggia, fare il bagno, ballare. Oggi la Spiaggia non è stata ristrutturata nella logica dell'architetto Maroni, la Spiaggia degli olivi senza terrazza e senza spiaggia non esiste». «Quanto alla discoteca - prosegue Modena - c'è da discutere: c'è da capire cosa si intende per discoteca. Forse oggi non sarebbe la sua vocazione principale, ma con la tecnologia esistente, si può fare discoteca senza disturbare nessuno. E questo non vuol dire favorire un turismo rispetto a un altro: bisogna dare la possibilità ai giovani di divertirsi magari non in terrazza fino alle 4 del mattino ma all'interno. La Spiaggia degli olivi era nata come Kursaal, come luogo di incontro ludico, per il bagno, per ballare la sera... Poi l'ente pubblico ci ha speso quello che ci ha speso, sono sorti problemi e ha dimenticato che è una struttura necessaria per il turismo». 

«La chiusura della Spiaggia degli Olivi in piena estate in passato avrebbe destato scandalo - dice in una nota il consigliere comunale della Lega Pier Giorgio Zambotti - ora molto meno perché purtroppo dopo anni di abbandono la ristrutturazione dell'immobile non ha portato i frutti sperati. Sbagli pesanti si sono accumulati che hanno riguardato sia il versante politico, assessori al turismo e presidenti della Lido, che i vari gestori coinvolti nel rilancio della creazione del Maroni. Ora siamo arrivati al fondo del barile per cui è giunto il momento di darsi una mossa».

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