Numeri con il segno più nei primi sei mesi 2015 per quanto riguarda il turismo nell'Alto Garda

di Paola Malcotti

Promette essere una stagione turistica con numeri da record quella del 2015, favorita - a differenza dello scorso anno, quando il maltempo aveva interessato i mesi prettamente estivi di luglio e agosto - dal perdurare del bel tempo e dal ritorno sul Garda trentino della clientela del centro-nord Europa.

Tutti con il segno positivo sono i numeri diffusi in questi giorni da Ingarda, relativi al primo semestre di quest’anno: 334.350 gli arrivi complessivi registrati tra il primo di gennaio ed il 30 giugno, contro i 307.081 dello stesso periodo del 2014, ovvero l’8,9% in più; 1.178.326 invece le presenze (lo scorso anno erano state 1.118.225), cresciute del 5,4% se paragonate ai dati del primo semestre di un anno fa.

A vedersi favorite dal maggior afflusso turistico, sono risultate essere sia le strutture alberghiere - in cui nei primi sei mesi del 2015 si sono potuti registrare aumenti sia per quanto riguarda gli arrivi (+8,8%) sia per le presenze (+5.8%) - sia quelle extra-alberghiere - con un +9% negli arrivi ed un +4,7% nelle presenze.

Maggio e giugno - con i ponti primaverili e le vacanze per le festività religiose di tradizione cristiana - i mesi maggiormente interessati dall’afflusso turistico relativo alla popolazione straniera, aprile e maggio invece da quella italiana.

Quindi i Paesi di provenienza dei vacazieri, stranieri per il 74,2% per quanto riguarda gli arrivi (e l’81,7% delle presenze) contro i dati dei turisti italiani (rispettivamente pari al 25,8% degli arrivi e al 18,3% delle presenze). In sensibile aumento i clienti provenienti dalla Germania (+6,1%), mercato che con il suo 49,49% della popolazione turistica complessiva conferma ancora una volta l’appeal che il Garda trentino esercita sul pubblico tedesco. A ruota, il Regno Unito (il 6,78% del totale, con il 3,6% in più negli arrivi rispetto al 2014), l’Austria (5,97% del totale, con arrivi pressoché simili allo scorso anno), la Svizzera (2,37%), la Repubblica Ceca (1,63% del complesso, con arrivi in crescita del 9%). Interessanti poi i dati statistici relativi ai turisti di nazionalità slovacca, in forte aumento sia negli arrivi (+23,2%) sia nelle presenze (+39%). In calo invece la popolazione turistica proveniente dalla Russia (-7,1%), dalla Francia (-7%), dall’Irlanda (-19,8%), dai Paesi Bassi (-4,6%). E ancora: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni italiani dalle quali si registra il maggior afflusso nell’Alto Garda, seguite da Trentino Alto Adige, Piemonte, Toscana, Lazio. Fanalini di coda, per quanto riguarda gli arrivi in zona, la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata.

In merito alla distribuzione sul territorio, Riva è risultata essere la località più gettonata in questo primo semestre, accaparrandosi da sola la metà del totale delle presenze e lasciando il restante a Nago-Torbole, Arco, Tenno, Dro e Drena.

Infine la media della permanenza, pari a 3,9 giornate per quanto riguarda i turisti italiani e a 4,5 giornate per i turisti stranieri, a conferma di come siano modificate nel corso degli ultimi 20 anni le abitudini in fatto di viaggi, con trend che vedono la preferenza di vacanze sempre più brevi - ma spalmante su più periodi dell’anno e verso mete spesso diverse tra loro, rispetto alle tradizionali vacanze lunghe - da trascorrere in una sola località.
In chiusura, i dati statistici relativi alle condizioni meteo, l’ago della bilancia del settore turistico altogardesano e dell’andamento economico locale, con 48 giorni di pioggia complessivi su 181.

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