Che il lago di Garda diventi Patrimonio dell'Umanità

Il lago di Garda: turismo, bellezze ambientali, cultura, paesaggi, prodotti. Un luogo incantevole e unico al mondo, da ogni punto di vista. Quindi, perché non avviare l'iter per farlo diventare Patrimonio dell'Umanità riconosciuto dall'Unesco? In Lombardia e Veneto ci hanno già pensato: mozioni votate, impegno del governo già richiesto, procedure avviate. All'appello manca il Trentino, che possiede la punta settentrionale del lago. Così alcuni consiglieri del Patt chiedono alla Provincia di intervenire e avviare il percorso di candidatura.

IL TESTO DELLA PROPOSTA DI MOZIONE

Il lago di Garda è il più grande lago italiano e una rinomata meta turistica nazionale ed internazionale. Cerniera fra tre regioni, Lombardia (provincia di Brescia), Veneto (provincia di Verona) e Trentino-Alto Adige (provincia di Trento), a sud si trova circondato dalle colline moreniche lasciate dal ritiro dei ghiacci e, nella parte a nord più alta e stretta, avvolto dalle alte catene montuose che gli conferiscono la forma e l’andamento di un fiordo e lo proteggono rendendo il suo clima particolarmente mite di tipo mediterraneo. Del lago, solo la punta settentrionale appartiene al Trentino: qui come da nessun’altra parte il clima mediterraneo del Garda si coniuga con l’area alpina. Le montagne che lo circondano superano anche i 2000 metri, ma in riva al lago fioriscono ulivi e limoni. Per questo, il Garda trentino è amatissimo dai mountain bikers, dagli escursionisti, dagli arrampicatori, dai praticanti della vela e del windsurf. Accanto alle bellezze ambientali, il Garda unisce risorse culturali, paesaggistiche, storiche ed architettoniche eccezionali, tanto che potrebbe ambire a diventare in futuro anche “Patrimonio dell’Umanità” riconosciuto dall’UNESCO.

Quello di “Patrimonio dell’Umanità” è uno dei riconoscimenti più prestigiosi e più ambiti a livello mondiale. Sono oltre mille i luoghi che l’organizzazione delle Nazioni Unite ha inserito nelle proprie liste dei beni naturali e culturali e l’Italia vanta già il record mondiale di presenze, con ben 50 siti. Tra questi dobbiamo certamente ricordare le Dolomiti, riconosciute nel 2009 e che in Trentino sono rappresentate dai gruppi montuosi del Brenta, del Latemar, del Catinaccio, della Marmolada e delle Pale di San Martino. Altri riconoscimenti dell’UNESCO al Trentino hanno riguardato, nel 2011, i siti palafitticoli di Ledro e Fiavé (entrambi localizzati in quello che geograficamente si può definire “alto Garda”) che sono entrati nella lista dei beni culturali del Patrimonio dell’Umanità con altre decine di siti palafitticoli delle Alpi. E, nelle settimane scorse, l’area delle Alpi Ledrensi e dell’Ecomuseo della Judicaria (siamo comunque anche in questo caso nell’alto Garda) come “Riserva della Biosfera”, secondo un altro prestigioso programma promosso dall’UNESCO.
“Dolomiti” e “Lago di Garda” sono già oggi i due nomi più famosi e più abbinati al brand Trentino quando si vuole essere riconosciuti a livello nazionale ed internazionale e la possibilità di poter vedere entrambi questi luoghi nelle liste del “Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO” conferirebbe loro – ed al Trentino nel suo complesso - un ulteriore valore, da coltivare e rafforzare nel tempo con buone pratiche gestionali che ne possano mantenere ed accrescere la qualità, in primo luogo per i residenti ed anche per gli ospiti attuali e futuri.

Con i suoi 22 milioni di presenze accolte ogni anno (di cui il 55% sulla riviera veronese, con oltre 11 milioni di presenze; 31% su quella bresciana e circa 13% nella parte trentina), il Lago di Garda è una primaria risorsa turistica per i Comuni rivieraschi e i relativi bacini provinciali. Una concentrazione così elevata di presenze, su un territorio unico e al contempo delicato dal punto di vista ambientale, richiede servizi e infrastrutture adeguate.
Se è vero che il Garda vanta bellezze paesaggistiche, culturali e architettoniche come pochi altri luoghi al mondo, c'è anche il problema di una tutela del territorio che negli scorsi anni non sempre è stata all'altezza.
L’economia turistica che caratterizza il territorio del Garda necessita di un reale sostegno da parte degli enti di riferimento, al fine di disporre di adeguate risorse per interventi di carattere strategico, con particolare riferimento alla tutela del paesaggio, della qualità delle acque e regolazione dei livelli, della mobilità, della navigazione e della valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale.
Da anni, tra alti e bassi, il Lago di Garda è al centro di contatti e di ipotesi progettuali a livello delle tre diverse Amministrazioni e da molto tempo si parla di un lancio in grande stile ed a livello internazionale di un “progetto Lago di Garda” che veda finalmente uniti, con gli stessi propositi di sviluppo unito a tutela, gli abitanti delle sponde del Veneto, della Lombardia e del Trentino. Ora, puntando al riconoscimento UNESCO, si potrebbe finalmente dare corpo a questa collaborazione, fornendo pure un bel contributo alla difesa del territorio.
Su questo tema non siamo all’anno zero. Infatti, ad ottobre 2013 il Consiglio regionale lombardo ha approvato all'unanimità una mozione che impegna ufficialmente il proprio Governo ad avviare le procedure per la candidatura del Garda a Patrimonio dell'Umanità UNESCO, valorizzando utilmente la Comunità del Garda, analogamente a quanto in precedenza fatto dalla Regione Veneto.
L’obiettivo è molto ambizioso ed è necessaria una gestione unitaria del più grande bacino lacustre d’Italia. Le forze in campo devono trovare il modo di remare dalla stessa parte. Il lavoro di mediazione fa parte della mission della Comunità del Garda. Il suo Presidente, sindaco di Torri del Benaco, ha ufficializzato l’avvio dell’iter per la candidatura del Lago di Garda al Patrimonio Mondiale UNESCO. Le regioni Veneto e Lombardia hanno deliberato in tal senso, ora all’appello manca solo la Provincia di Trento.
Rispetto ad analoghe e precedenti iniziative è a nostro parere fondamentale un coinvolgimento ed un raccordo con le popolazioni e le istituzioni locali, compresi anche gli attori economici del territorio che potrebbero beneficiare di un simile riconoscimento ma dal cui impegno diretto dipende il successo (o insuccesso) delle politiche di sviluppo locale.
 
Ciò premesso
il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale
 
- ad avviare un percorso formale e nelle sedi opportune, in collaborazione con le Regioni Veneto e Lombardia, per proporre la candidatura del territorio del Lago di Garda quale “Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO”;
- a coinvolgere fin dalle fasi iniziali le Amministrazioni e le popolazioni locali, compresi gli attori turistici ed economici, nonché le numerose associazioni da tempo impegnate nella difesa e nella valorizzazione del lago;
- ad avvalersi delle competenze locali già acquisite nel corso delle precedenti candidature UNESCO;
- ad informare costantemente il Consiglio provinciale, anche attraverso le commissioni, sull’andamento dell’eventuale  candidatura.
 
Cons. Manuela Bottamedi
Cons. Luca Giuliani
Cons. Lorenzo Baratter
Cons. Graziano Lozzer
Cons. Walter Kaswalder
Cons. Lorenzo Ossanna

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