«Ad Arco pronto soccorso "blindato". Punti nascita? Il nostro l'ultimo da tagliare»

di Roberto Vivaldelli

Anche se non era un argomento all'ordine del giorno dell'ultimo Consiglio comunale, l'attenzione mediatica sul caso sanità era troppo alta per fare finta di nulla. Le recenti notizie trapelate in merito alla presunta chiusura del punto nascite del nosocomio arcense e la presa di posizione da parte della casa di cura Eremo, hanno, infatti, innescato la discussione durante la seduta di lunedì sera. Oltretutto nel pomeriggio la conferenza dei sindaci aveva già chiesto urgentemente un incontro chiarificatore con l'assessore Donata Borgonovo Re (che avverrà il 16 o il 23 marzo).

 
Il sindaco Alessandro Betta ha ribadito all'Aula che, ad oggi, non sono arrivate risposte o smentite da parte della Provincia: «Comunicazioni in merito non ne abbiamo avute - ha spiegato il primo cittadino in consiglio comunale - siamo rimasti alle parole dell'assessore Borgonovo Re di un anno fa. Inutile quindi - ha commentato Betta, alludendo al documento presentato nei giorni scorsi dal consigliere Andrea Ravagni - trattare una mozione se non si conoscono le reali intenzioni della Provincia, non voglio fare battaglie di pancia. Esigo semmai dati certi e motivazioni, correlate a un piano strategico generale. È chiaro che se paragoniamo il punto nascite di Arco a quello di altre località - ha annotato il primo cittadino - il nostro è certamente l'ultimo da chiudere. Ho fiducia tuttavia nell'assessore Borgonovo Re e nella sua visione delle eccellenze».


Betta ha parlato anche di pronto soccorso e di pediatria: «Sono due servizi che dobbiamo avere qui nel nostro territorio - ha chiarito il sindaco -. Con un'utenza di 50mila persone, in una località turistica come la nostra, serve un pronto soccorso blindato e che funzioni in totale sicurezza. Su Eremo, invece, non abbiamo avuto alcuna risposta, anche in quel caso devono fornirci dei dati certi. Oggi in conferenza dei sindaci abbiamo chiesto un incontro con l'assessore provinciale». Anche il presidente del Consiglio Mauro Ottobre ha espresso la sua preoccupazione: «Riguardo la sanità privata avevamo votato all'unanimità una mozione che aveva prodotto un ordine del giorno a livello provinciale, totalmente disatteso dall'assessorato e dall'azienda sanitaria. Se ad Eremo vengono tolti il 30% dei pazienti trentini credo che ci saranno delle conseguenze molto pesanti. È opportuno che l'assessore Borgonovo Re e il direttore dell'azienda sanitaria Luciano Flor vengano in consiglio ad Arco a relazionare».

L'opposizione, compatta, ha attaccato l'assessore Borgonovo Re: «È opportuno che assessore e direttore vengano ad Arco a spiegare le loro ragioni - ha affermato Andrea Ravagni - magari con le idee chiare, non è il caso che vengano qui a raccontarci frottole. C'è molta confusione nella gestione dell'assessorato di Borgonovo Re. Oltretutto - ha aggiunto - mi sarei aspettato più impegno da parte dei consiglieri provinciali della zona». «Un anno fa - ha ricordato Giovanni Rullo (M5S) - l'assessore provinciale aveva promesso che non si sarebbe messo mano al punto nascite. È evidente che manca una volontà politica nel mantenimento della struttura, a differenza di quello che avviene a Cles». «È doveroso che vengano qui a relazione - ha commentato Claudio Del Fabbro - troppo volte la Provincia ha comandato sulle nostre teste, non possiamo più farci prendere in giro». La discussione ha generato una lettera di cortesia destinata all'assessore Borgonovo Re e al direttore Flor per un Consiglio ad hoc, che va quindi a sommarsi all'invito formulato dalla conferenza dei sindaci.

comments powered by Disqus