Dramma a Pregasina, muore una bimba di 11 anni

Elvio Pederzolli, l’agente della Polstrada di Trento e padre della piccola Stella uccisa da un colpo di pistola sparato accidentalmente dalla Beretta di ordinanza del papà, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati. Un atto dovuto. Due le ipotesi di reato: omessa custodia dell’arma e omicidio colposo, come conseguenza diretta della prima ipotesi di reato.

di Paolo Liserre

INCHIESTA: UN ATTO DOVUTO

Tecnicamente si definisce un «atto dovuto», a garanzia dello stesso indagato affinché possa partecipare, tramite il proprio legale di fiducia o appositi consulenti di parte, agli esami tecnici disposti dal pm. Nella sostanza non sposta di una virgola il «cuore» di una tragedia anche solo difficile da definire a parole e lo strazio di due genitori che hanno perso la loro unica figlia di appena 11 anni. Elvio Pederzolli, l’agente della Polstrada di Trento e padre della piccola Stella uccisa da un colpo di pistola sparato accidentalmente dalla Beretta di ordinanza del papà, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Rovereto dal magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Fabrizio De Angelis. Due le ipotesi di reato: omessa custodia dell’arma e omicidio colposo, come conseguenza diretta della prima ipotesi di reato.

Ma è un altro il particolare che emerge qualche ora dopo la tragedia e che rende ancora più inquietante, e per certi versi inspiegabile, un dramma che lascia senza fiato. Gli accertamenti effettuati dai carabinieri di Riva e dalla scientifica hanno appurato che i colpi esplosi dalla Beretta calibro 9x21 parabellum sono stati in totale tre. I primi due proiettili si sono conficcati nel muro della stanza da letto, il terzo è stato quello letale, quello che ha colpito la piccola Stella quasi sicuramente dal basso verso l’alto, poco sotto l’orecchio destro con il foro d’uscita all’altezza della tempia sulla parte sinistra. Il fatto che i colpi esplosi siano stati tre sembra ancora più incredibile ma è tecnicamente plausibile.

Dopo aver cercato e trovato l’arma che il papà custodiva all’interno di un marsupio in un cassetto in camera da letto, la piccola Stella può aver appoggiato la pistola sulla scrivania, aver tirato il carrello per caricarla (il caricatore risultava già inserito) e poco dopo, facendo pressione sul grilletto, aver esploso il primo colpo che fortunatamente era andato a vuoto. La Beretta 9x21 in dotazione alla Polizia di Stato (e quindi anche alla Stradale) è una pistola semiautomatica che dopo il primo colpo si ricarica da sola e diventa pericolosissima considerando che per i colpi successivi basta una leggerissima pressione sul grilletto per fare fuoco. La ricostruzione più plausibile, confermata dagli stessi inquirenti, è che dopo la prima esplosione la piccola Stella fosse comprensibilmente spaventata e non si sia resa conto né della direzione in cui la puntava né del fatto che stringendola in mano e facendo pressione col dito partivano altri proiettili. E dopo il terzo la sua vita si è spenta per sempre.

L'ARTICOLO

La morte di una bambina di 11 anni è sempre un evento drammatico. Se poi muore sparandosi un colpo di pistola, ecco che il fatto diventa ancora più tragico. Se, infine, l'arma era del papà e la bambina l'ha trovata proprio mentre i genitori non erano presenti in casa (erano usciti in giardino per un rapido lavoro), ecco che la notizia diventa ancora più agghiacciante e straziante. A Pregasina, una piccola località vicino a Riva del Garda, nel giorno di Capodanno un piccolo angolo di paradiso si è trasformato in un inferno. Una questione di pochissimi secondi, e l'inimmaginabile è diventato tragica realtà. Quando mamma e papà hanno chiesto alla piccola Stella se avesse voluto andare con loro a prendere i sassi per sistemare la rete di recinzione dei cani, lei ha preferito dire di no e restare al calduccio della sua stanza. Poi però, usciti i genitori, si è stufata di starsene davanti al videogioco e ha deciso di andare a scoprire com'era fatta la pistola che papà custodiva in un marsupio in un cassetto della stanza, convinto (il papà) che la sua piccola non sapesse dove si trovava. Stella invece lo sapeva e l'irresistibile desiderio di scoprire cose nuove e a volte «proibite» che spesso muove i bambini, l'ha portata ad aprire quel cassetto, ad estrarre la pistola e a fare pressione sul grilletto. Papà Elvio forse l'aveva preparata considerando che di lì a poche ore sarebbe dovuto montare di servizio a Trento. I genitori hanno sentito lo sparo (anzi, gli spari: due, infatti, sono stati i colpi esplosi, di cui uno letale, probabilmente il secondo per effetto dell'inevitabile contraccolpo), sono corsi in casa e hanno trovato la loro piccola riversa a terra vicino al lettone, morta sul colpo, con la Beretta calibro 9 Parabellum lì a fianco. «Una tragedia accidentale» comunicano ufficialmente gli inquirenti, i Carabinieri della Compagnia di Riva del Garda che hanno effettuato per tutto il pomeriggio e la serata di ieri, gli accertamenti disposti dal sostituto procuratore Fabrizio De Angelis. L'arma del padre è stata posta sotto sequestro e saranno necessari alcuni giorni per espletare gli accertamenti balistici di rito. Il corpo della piccola Stella è stata composto nella camera mortuaria del cimitero del Grez di Riva, mentre alla famiglia, originaria di Riva che da pochi mesi si era trasferita nella palazzina di tre piani al civico 59 di Pregasina, restano solo mille domande, senza spiegazioni. Un dramma immane.

 

LA CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI

A Pregasina, una piccola località sopra Riva del Garda, il primo dell'anno si è trasformato in tragedia. Una bambina, Stella Pederzolli di 11 anni, è rimasta uccisa da un colpo, mentre maneggiava la pistola del padre, Elvio, un agente della polizia stradale di 38 anni. L'arma era in un cassetto e la bambina, l'ha presa, mentre i genitori erano in giardino. Dopo una prima ricostruzione dei fatti, gli inquirenti, coordinati dal pm roveretano Fabrizio De Angelis, non hanno dubbi sulla morte accidentale della ragazzina. Si è trattato di una tragica fatalità. L'arma si trovava in una custodia nel cassetto della scrivania del padre. Quando è partito il colpo, i genitori sono subito accorsi e hanno lanciato l'allarme, ma per Stella ormai non c'era più nulla da fare. Inutile l'intervento dell'elicottero di Trentino Emergenza. La famiglia Pederzolli, originaria di Riva, da pochi mesi si era trasferita a Pregasina, dove viveva in una palazzina di tre piani al civico 59. Il paesino si trova a pochi chilometri da Riva del Garda, ma qui la confusione del centro turistico sembra lontanissima, anche se il lago si tocca quasi con una mano. Padre, madre e figlia si erano creati un loro piccolo paradiso. Erano giorni di festa e di ferie. Un pupazzo di babbo natale che si arrampica sulla facciata della casa testimonia il clima spensierato che regnava qui. Ma un colpo di pistola ha infranto questo sogno per sempre. Sul posto sono arrivati i carabinieri e la scientifica. Davanti alla palazzina si sono radunati numerosi cronisti e abitanti del paesino, ancora increduli della disgrazia avvenuta. L'incidente non ha avuto testimoni. I genitori stavano, infatti, sistemando in giardino il recinto del cane. Stella ha preso la Beretta d'ordinanza del padre, forse per gioco, forse anche solo per guardarla un pò. Resta da chiarire, come possa essere partito il proiettile che l'ha colpita alla tempia. La bambina è morta sul colpo. In serata amici e colleghi si sono recati dai genitori per portare un pò di conforto.

LA NOTIZIA

Inizia purtroppo con una tragedia il 2015 in Trentino. A Pregasina, località nei pressi di Riva del Garda, una bambina di 11 anni è morta in seguito alle ferite riportate da un colpo di arma da fuoco. La dinamica di quanto accaduto non è stata ancora accertata e le forze dell'ordine sono sul posto per ricostruire con esattezza i fatti. Sembrerebbe che la piccola si sia sparata accidentalmente con un'arma trovata in casa, che parrebbe facesse parte della dotazione del padre, un operatore della polizia di stato.

AGGIORNAMENTO

Dopo una prima ricostruzione dei fatti, gli inquirenti non hanno dubbi sulla morte accidentale della bambina di 11 anni, uccisa da un colpo mentre maneggiava la pistola del padre. Si è trattato di una tragica fatalità. L'arma si trovava in una custodia nel cassetto della scrivania del padre, un agente della polizia stradale. La disgrazia si è verificata mentre i genitori stavano lavorando in giardino dietro alla casa. La bambina avrebbe trovato la pistola nel cassetto e l'avrebbe presa in mano, poi è partito il colpo. I genitori sono subito accorsi e hanno lanciato l'allarme, ma per la bambina ormai non c'era più nulla da fare. Inutile l'intervento dell'elicottero di Trentino Emergenza. La famiglia da pochi mesi viveva a Pregasina, che si trova a pochi chilometri da Riva del Garda, dove la ragazzina frequentava il primo anno della scuole medie.

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