La grande sfida di Tomasi: la maratona di New York

Mauro Tomasi volerà a New York per la maratona più importante del mondo. Lo dice lui stesso, con forza, nonostante le difficoltà da superare per raggiungere questo sogno siano molte, sia dal punto di vista logistico che economico. La notizia assolutamente certa, comunque, è che la direzione gara di New York ha già esaminato e approvato la domanda inoltrata da Mauro, che ad oggi, quindi, ha tutte le carte in regola per presentarsi con la sua carrozzina ai piedi del ponte di Verrazzano, il 2 novembre

di Danny Dusatti

Mauro Tomasi volerà a New York per la maratona più importante del mondo. Lo dice lui stesso, con forza, nonostante le difficoltà da superare per raggiungere questo sogno siano molte, sia dal punto di vista logistico che economico.
La notizia assolutamente certa, comunque, è che la direzione gara di New York ha già esaminato e approvato la domanda inoltrata da Mauro, che ad oggi, quindi, ha tutte le carte in regola per presentarsi con la sua carrozzina ai piedi del ponte di Verrazzano, il 2 novembre.

 


La storia del super atleta 46enne, di origine alense ma rivano d'adozione, è piuttosto nota. Mauro, in carrozzina a causa di un incidente stradale occorsogli nel 2000, può muovere soltanto il suo braccio destro, mentre il resto del corpo è paralizzato. Dopo diversi anni di antidolorifici, mobilità praticamente nulla e utilizzo della carrozzina elettrica, ha deciso con coraggio lasciare la casa dei genitori, spostarsi a Riva e cominciare a percorrere le ciclabili della zona utilizzando la forza del suo unico braccio per coprire distanze sempre più considerevoli, fino a 50 km al giorno. La sua prima partecipazione ad una maratona risale all'ottobre 2012, quando affrontò con successo la "nostra" Lake Garda Marathon. Poi, non si è più fermato: Milano, Treviso, Carpi, Roma, Firenze, Reggio Emilia, Barcellona, senza contare altre competizioni minori e la tappa di 52 km "Trento-Avio", in occasione della staffetta in memoria della strage di Bologna.
Al di là dei numeri e delle sfide vinte, però, è l'uomo ad essere portatore di un messaggio eccezionale: «Si possono fare grandi cose, anche nella mia condizione, anche se avete difficoltà che sembrano impedirvi di rialzarvi». Sono queste le parole che Mauro esprime con intensità nel video diffuso tramite il suo canale Youtube in cui presenta la sua nuova iniziativa.
«Voglio andare a New York perché è il più grande palcoscenico mondiale per portare il mio esempio - racconta - e come sempre non per cercare record o tempi particolari, ma soltanto per far capire a tutti che stare assieme a tutti gli altri, per persone che hanno disabilità, è la cosa più bella che si possa chiedere».
Tomasi, infatti, è un atleta atipico: rifiuta di gareggiare con le "handbike", che lui ritiene essere più vicine al ciclismo piuttosto che al podismo, in quanto a suo modo di vedere creano una separazione troppo netta fra i "normali" e i "para".
Mauro è profondamente convinto che i fatti contino molto più delle parole: «Di me resterà ciò che sarò riuscito a fare. Non so nemmeno se sarò ancora qui fra 5 anni. Ma se riesco a portare a termine anche questa impresa, credo che riuscirò a sentirmi davvero soddisfatto».

 

COME AIUTARE

Campagna online di finanziamento collettivo, raggiungibile al seguente link: www.gofundme.com/NewYork4Mauro
In alternativa, Mauro può essere contattato direttamente tramite il suo sito internet personale oppure tramite la sua pagina Facebook.

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