Giustizia / Il caso

Rubava l’energia alla vicina di casa: arrestato in flagranza di reato un elettricista di Piné

La difesa, sostenuta dall'avvocato Marco Vernillo, ha chiesto e ottenuto un rinvio per definire un programma per la messa alla prova: un bel colpo per l'imputato

PINÉ. Ha trascorso il San Valentino nella camera di sicurezza dei carabinieri un cittadino romeno, residente sull'altipiano di Piné, arrestato in flagranza per furto di energia elettrica. In epoca di caro bollette, con il prezzo dell'energia in inarrestabile ascesa, il giovane aveva escogitato il modo - illegale - di azzerare le spese: si era allacciato al contatore della vicina di casa.

Un intervento complicato e forse anche pericoloso per un comune consumatore, un gioco da ragazzi invece per chi, come l'arrestato, di mestiere fa proprio l'elettricista. A denunciare il furto è stata la vicina di casa.

L'appartamento dell'imputato e della parte lesa condividono l'ingresso dove si trova anche il locale dei contatori. Proprio lì il giovane aveva trovato il modo di scaricare i suoi consumi sul contatore della vicina di casa. C'è voluto qualche mese perché la donna, che non abita la casa in modo permanente, si rendesse conto che forse qualcuno le stava rubando la corrente elettrica. Il dubbio diventava realtà dopo aver fatto controllare l'impianto da un elettricista che scopriva il collegamento "galeotto". Venivano chiamati i carabinieri che scoprivano un collegamento fraudolento tra le due utenze. Il ladro di energia veniva rintracciato sul posto di lavoro. Il giovane, scrivono i carabinieri nel loro verbale, si pentiva immediatamente confessando.

Nell'appartamento venivano fatte delle prove da cui emergeva senza ombra di dubbio che, quando si accendeva una lampadina o il forno nell'appartamento del giovane, il consumo veniva registrato dal contatore della donna. «Nota ingegnosa per un delitto perfetto - hanno scritto i carabinieri nel loro verbale - è stata l'installazione di un pezzetto di legno ben occultato posto sulla leva di alimentazione del contatore disattivato dal fornitore elettrico al fine di trarre in inganno un occhio meno esperto facendo credere che l'interruttore fosse regolarmente in stato di accensione».

A questo punto i carabinieri, d'intesa con il pm di turno, procedevano all'arresto, obbligatorio in caso furto con mezzo fraudolento. Dopo due notti in camera di sicurezza, il ladro di energia è comparso davanti al giudice. Ha ammesso i fatti contestati spiegando di non aver avuto i soldi per pagare le bollette e dunque gli era stata bloccata la fornitura. In risposta l'elettricista indigente si era servito dalla vicina. Ieri l'arresto è stato convalidato. All'imputato è stata applicata la misura cautelare dell'obbligo di firma per tre volte alla settimana.

La difesa, sostenuta dall'avvocato Marco Vernillo, ha chiesto e ottenuto un rinvio per definire un programma per la messa alla prova: un bel colpo per l'imputato che, dopo aver eseguito lavori di pubblica utilità e aver risarcito il danno (circa 250 euro), dovrebbe ottenere l'estinzione del reato.

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