Virus, Shop Center nella crisi Fra negozi chiusi e paura

di Luigi Oss Papot

La settimana prima dell’arrivo del lockdown, i corridoi dello Shop Center Valsugana risentivano già del timore generalizzato che si respirava per le notizie sul coronavirus: poca gente, negozi aperti ma con affari al minimo, se non per ricercare quei prodotti che già andavano a ruba, come mascherine e gel igienizzante.

Giornate che non avevano nulla ha a che vedere con una «giornata tipo» nel centro commerciale, sempre affollato di persone, ma dove il rispetto delle prime disposizioni «antivirus» (il mantenimento della distanza fra persone e l’obbligo del viso coperto) non era ancora concepito come così importante.

Poi però le cose sono cambiate e la chiusura totale cui è stata sottoposta tutta la nazione ha coinvolto, ovviamente, anche le attività dello Shop Center.

Inizialmente è rimasto aperto solo il supermercato: ma ora è stato affiancato anche da altre attività che, con le concessioni governative, possono alzare le serrande, ma con orari differenti.

Ovviamente, la domenica lo Shop Center è chiuso così come al lunedì mattina, ma poi il supermercato Poli apre il lunedì pomeriggio (14.30-19), e dal martedì al sabato con orario continuato (9-19); Unieuro, negozio di elettronica ed elettrodomestici, è aperto invece il lunedì pomeriggio (14.30-18) e poi dal martedì al sabato (10-18); differenti anche gli orari per i centri di telefonia, con Tim aperto il lunedì pomeriggio (15-18) e poi nelle altre giornate solo al mattino (9.30-12.30), e WindTre invece aperto il lunedì pomeriggio (15-17) e gli altri giorni ad orario continuato (10-17); solo al mattino aperta anche l’edicola (9-12), mentre la lavanderia apre il lunedì pomeriggio (14.30-19) e gli altri giorni (10-17), così come la fioreria (lunedì 14.30-19, 9-19 da martedì a sabato); discorso ancora diverso per l’ottico Salmoiraghi e Viganò che apre solo 3 ore il martedì, giovedì e venerdì (10-13) e il mercoledì (15-18).

«Inutile nascondere - commenta il direttore dello Shop Center Marco Morelli - che a parte gli acquisti al supermercato che sono necessari, tutto il resto è stato ridimensionato se non per urgenze. In questo momento non c’è neanche la voglia fare compere. Sarà ovviamente dura iniziare nuovamente, finché non ci sarà la completa tranquillità da parte delle persone di muoversi. È un’incognita finora questo ritorno alla normalità». Il discorso che fa Morelli riguarda anche i prossimi passi: «Sarebbe auspicabile stabilire in anticipo regole sensate e praticabili per la riapertura, non comunicare le decisioni la sera prima. Serve del tempo per organizzarci. Penso per esempio alla possibilità di installare i termoscanner. All’inizio la gente che girerà sarà poca e quindi pochi saranno gli affari. Ma con minori incassi come si ripagheranno i costi più alti che si prospettano? E se non ci fosse la possibilità di avere la cassaintegrazione?».

Anche alle vicine Botteghe di Ponte Regio, aperti con orari differenti i negozi cui è consentito, come il negozio di ortofrutta Eccher, la Pescheria Ferrari, il Punto Verde Xausa per giardinaggio e orto, così come il Motor Shop e Enovalsugana. Presente pure un negozio di articoli per bambini e neonati, Tutto Baby, ma che è rimasto chiuso per le decisioni del presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

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