In Panarotta è corsa contro il tempo per aprire gli impianti l'8 dicembre

Una vera e propria corsa contro il tempo per sistemare il tutto per l’apertura: il giorno cerchiato di rosso sul calendario è l’8 dicembre prossimo. Ad attendere che si diradino le nubi all’orizzonte è la Panarotta con il suo comprensorio sciistico, che ha ricevuto un duro colpo dopo il passaggio del maltempo di fine ottobre, ma che sta cercando di rialzarsi e rispettare la tabella di marcia.
E nonostante tutto, nonostante i danni, i disagi e lo scoramento che inizialmente poteva prendere il sopravvento, la Panarotta è in fermento: fervono i cantieri, si affinano i dettagli, si pianifica il possibile, e soprattutto c’è entusiasmo e ottimismo.
A farsi portavoce di questo clima è il presidente della società, la Panarotta srl, Matteo Anderle, il quale non nega che ci siano problemi, alcuni ancora da risolvere, ma a prevalere è la speranza e la fiducia: «L’obiettivo - spiega Anderle - è riuscire a garantire l’apertura di buona parte del comprensorio per l’8 di dicembre, e l’apertura totale entro la fine di dicembre, per Natale».
A parte i danni materiali infatti, causati dal maltempo con fortissime raffiche di vento che hanno cambiato il paesaggio e l’acqua copiosa che ha scavato solchi e causato cedimenti, bisogna fare i conti anche con le condizioni meteorologiche che si prospettano nelle prossime settimane: il primo vero giorno di freddo è stato sabato scorso. E sperando, com’è ovvio, nella neve naturale, allo stato attuale non è ancora possibile procedere con l’innevamento artificiale perché l’opera di presa sul rio Rigolor, che garantisce l’acqua ai cannoni sparaneve, è stata danneggiata dal maltempo e solo nei prossimi giorni giungeranno sul posto i mezzi e le attrezzature necessarie alla sistemazione.
«Stiamo affrontando una grande prova - prosegue Anderle - ma vogliamo meritarci la fiducia che enti pubblici, soci e soprattutto la gente ci ha voluto accordare»: per quanto riguarda le piste, si sta terminando la loro pulizia dalla gran quantità di materiale che vi si è riversato; il nuovo impianto Malga-Cima Esi, il cui cantiere ha subito alcuni ritardi, dopo il completamento delle stazioni a monte e a valle con tutti gli impianti elettrici, vedrà partire l’operazione di montaggio della fune, delle seggiole e il successivo collaudo; lo skiweg di collegamento fra le piste Malga e Storta, pure danneggiato dall’acqua, è stato sistemato.
C’è fiducia invece per quanto riguarda i collegamenti viari. Attualmente, per raggiungere la Panarotta si può salire solo da Levico, mentre la strada che parte dagli Assizzi è ancora interrotta sopra Vignola; stesso discorso per la strada con la Valle dei Mocheni, che passa per la Tingherla e arriva a Kamauz, franata in un punto nei pressi del Rigolor. «Visti i lavori in somma urgenza che il Comune di Pergine dovrebbe mettere in campo - spiega Anderle - anche questo collegamento potrebbe essere comunque transitabile per l’apertura di stagione».
Intanto, lo Chalet è stato dato in gestione alla famiglia Oss che gestiva Maso Vetriolo vecchio, così come l’attività di noleggio sci e attrezzature; e le prenotazioni, nelle strutture alberghiere, fanno ben sperare per il periodo fra Natale e l’Epifania: «Mi sento di ringraziare - conclude Anderle - tutti quelli che sono intervenuti dopo il maltempo, Provincia e Trentino Sviluppo, i vigili del fuoco, i Comuni (che con la Comunità Alta Valsugana hanno stanziato 106 mila euro per la Panarotta, ndr) e tutte le ditte che non si sono scoraggiate e appena possibile sono tornate al lavoro. La Panarotta è viva e continua a vivere».

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