Dopo il bambino in bronzo, rubate anche le oche in piazza

C’erano una volta, e ora non ci sono più. Non inizia in questo modo una favola, perché stiamo parlando delle oche, le cinque oche e la pastorella in metallo che abbellivano Spiaz de le Oche, uno degli angoli più caratteristici del centro storico di Pergine rimasto quasi immutato nel corso del tempo.


C’erano una volta perché nei giorni scorsi qualcuno, chissà per quale motivo, le ha rubate.


E dopo il furto della statua del bambino rubata dal parco di Serso, questo è il secondo furto di un bene pubblico nel perginese nel corso di una settimana.


Le cinque oche di metallo formavano, assieme alla scultura di una pastorella con in mano un pulcino, una graziosa composizione che richiamava, nel senso e nella raffigurazione, il nome stesso della piazza in cui si trovavano: fino alla fine del Settecento infatti, fin lì si estendeva la palude compresa fra l’antico borgo e il lago di San Cristoforo, e non era insolito poter vedere delle oche scorrazzare libere sulla piazza, allevate anche dai contadini che in quel luogo vivevano.


Erano opera dello scultore boemo Latislav Hilna, e dal 2009, anno in cui furono sistemate in piazza, erano state posizionate al bordo della storica fontana, che era stata anche sistemata e allargata, con due vasche e nuovi zampilli.


Subito però le sculture erano diventate il bersaglio dei vandali, che le usavano come fossero delle «giostre» da cavalcare, danneggiandole e più di una volta strappandole dalla loro sede, costringendo il Comune ad intervenire ogni volta per la riparazione, come nell’agosto del 2009, poco tempo dopo essere state sistemate nell’arredo del luogo. Dopo quell’episodio, ed a seguito dei ripetuti vandalismi, grazie anche alla disponibilità della famiglia Frisanco, che da un secolo vive in questo luogo ed ha aperto la storica ferramenta, si era arrivati alla decisione di trasferirle su di un balcone, al primo piano, perché potessero essere ammirate ugualmente ma senza incorrere nelle scorribande notturne e nuovamente danneggiate.


Da quel balcone hanno «fatto la guardia» alla piazza fino allo scorso fine settimana quando, di punto in bianco, la famiglia Frisanco si è accorta che le oche non c’erano più. Qualcuno, di soppiatto, si è arrampicato fino al balcone e se le è portate via: forse ha usato una scala per raggiungere il poggiolo, oppure, sfruttando un canale di scolo del tetto, ha avuto vita facile nel suo scopo.


Amareggiati tutti gli abitanti dello Spiaz de le Oche, i cui commenti, anche sui social network, non fanno che condannare l’autore di questo vile gesto che, nelle intenzioni, sa più di dispetto e di vandalismo che di un furto vero e proprio.


La famiglia Frisanco ha sporto denuncia per il furto, e dato che la piazza (così come tutte le vie limitrofe) è presidiata dall’occhio del sistema di videosorveglianza comunale, gli agenti della Polizia Locale sono già all’opera per cercare di individuare l’autore del furto.
La speranza di tutti gli abitanti del rione è che venga presto ritrovata tutta la composizione, perché torni nuovamente ad abbellire uno degli angoli più belli della città.

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