Maso Martini, si sceglie la gestione

Una nuova struttura per rispondere a precisi bisogni sociali e di residenzialità temporanea nella comunità di Pergine, ma una formula gestionale e d’utilizzo ancora da individuare e definire. Potrebbero concludersi entro il prossimo mese i lavori di ampliamento e riqualificazione di «Maso Martini» a Vigalzano, un’opera avviata ancora nel luglio del 2013, interrotta nel maggio 2015 dopo la risoluzione del contratto per grave inadempimento da parte della «Clima Impianti Spa» (poi diventata Libra Spa), e quindi riaffidata nello scorso mese di febbraio alla «Nord Costruzioni» Srl di Lavis per ulteriori 827.716 euro (l’opera costerà alla fine 1,3 milioni di euro finanziati dalla provincia viste le finalità sociali). Con una recente delibera la Direzione lavori pubblici del comune di Pergine ha accordato il subappalto gli ultimi interventi di intonacatura e rifiniture all’impresa CA.SA. Sas di Rovereto (TN) per 19.968 euro, mentre in primavera si sistemeranno gli spazi esterni e la stradina di collegamento con il centro di Vigalzano. «I lavori edili e strutturali sono praticamente conclusi - spiega il dirigente comunale Luca Paoli - l’impresa consegnerà l’opera nei tempi pervisti (erano previsti 300 giorni lavorativi), con le ultime varianti è stato completato il sottotetto, il riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e l’impianto solare fotovoltaico». Una struttura moderna e funzionale, articolata su tre piani di oltre 240 mq circondata da un’area verde di 1.500 mq, che potrebbe garantire cucina, refettorio (piano terra), 20-25 posti letto (stanze da due letti al secondo e terzo piano) più servizi e spazi comuni (nel sottotetto). Un polo sociale il cui futuro utilizzo e modalità gestionali restano ancora incerte. Nei mesi scorsi il comune di Pergine aveva promosso un tavolo di lavoro, coinvolgendo Comunità Alta Valsugana Bersntol, enti e cooperative sociali per individuare bisogni del territorio, possibili fruitori finali e modalità gestionali. «La Comunità di Valle ha recentemente consegnato al comune di Pergine un documento dove è contenuta l’analisi dei reali bisogni assistenziali e di residenzialità temporanea del territorio, molto diversi dallo scenario iniziale del 2009 quando era stata pensata l’opera - spiega Alberto Frisanco assessore alle politiche sociali della Comunità - sono giunti anche alcune ipotesi di gestione e utilizzo da parte di enti e cooperative sociali, pur prevedendo costi e investimenti diversi. L’ultima parola spetta ora al comune di Pergine, proprietario della struttura, anche se la gestione effettiva potrebbe essere data in concessione o delegata a realtà che già lavorano nel campo dell’assistenza e del sostegno a soggetti con fragilità e precisi bisogni sociali». 

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