Varato dalla Comunità Alta Valsugana Bersntol il primo Distretto dell'Economia Solidale

Nuove opportunità lavorative ed occupazionali per i soggetti deboli ed esclusi dai normali circuiti lavorativi, ma anche un servizio sociale che sappia puntare sui principi della «generatività e reciprocità». 
Presentazione ufficiale ieri presso la sede della Comunità Alta Valsugana Bersntol a Pergine per il primo «Distretto dell’Economia Solidale» (Des) che si intende avviare sul territorio dell’Alta Valsugana, proponendo una filiera composta da soggetti pubblici, privati e del terzo settore in grado di creare una nuova rete economica, e soprattutto reinvestire quanto ottenuto (utili residui) per scopi sociali.
Come spiegato dell’assessore alle politiche sociali Alberto Frisanco e dalla responsabile del servizio socio-assistenziale della Comunità di Valle Francesca Carneri già nella scorsa primavera-estate nei pressi di Bosentino era nata una proficua sinergia nell’ambito del progetto occupazionale «Ortolando», dove il comune dell’Altopiano della Vigolana aveva messo a disposizione dei terreni coltivabili (oltre 3 ettari) mentre la Cooperativa ‘90 aveva seguito il lavoro agricolo e della produzione di ortaggi di una decina di soggetti (progetto finanziato con 129 mila euro dalla Comunità di Valle).
Nel progetto, e nella nuova filiera del distretto solidale, è stata quindi coinvolta l’azienda agricola «Cà dei Baghi» che ha elaborato i prodotti agricoli, la cooperativa sociale Cs4 che attraverso i propri ragazzi ha ideato e creato la confezione, la cooperativa Samuele, che ha progettato il tagliandino descrittivo del progetto, e l’azienda agricola «Le Mandre», che ha fornito il proprio fieno profumato.
«Grazie ai lavoratori del progetto Ortolando, ed alle altre realtà sociali coinvolte è stato creato un il primo Des sperimentale in Alta Valsugana denominato “aDESso” - ha spiegato Alberto Frisanco - l’obiettivo è quello di promuovere e sostenere la costituzione di una rete di soggetti che, attraverso il binomio turismo ed agricoltura, sia in grado di creare economia solidale.
L’economia non è più mossa dal solo profitto, ma assume una valenza sociale e inclusiva, iniziando ad avere cura di sé, degli altri, del mondo. Perché insieme ha più gusto».
Nel corso del pomeriggio sono stati inoltre presentati altre realtà che stanno svolgendo un’attività lavorativa, agricola e sociale, e pronte ad allagare la rete economica-solidale del Des come il bio-parco «Rastel» di Pergine, l’azienda agricola «Colle San Biagio» di Levico e l’agriturismo sociale di Civezzano. «Puntando sui concetti di generatività e reciprocità si vuole creare servizi sociali capaci di coinvolgere sempre più i beneficiari degli interventi e sostegni provinciali in attività utili alla comunità - ha spiegato anche la dirigente Francesca Carneri - va superato il mero concetto di assistenzialismo, patendo dalla centralità della persona nella comunità si possono creare politiche, progettualità, servizi e strutture dove quanto ricevuto va poi condiviso e rigenerato a vantaggio di altri, è questo il principio della generatività».

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