Panarotta, rosso di 90mila euro ma oggi ripartono gli impianti

di Giorgia Cardini

Si apre oggi la nuova stagione sciistica della Panarotta: un’apertura limitata alla seggiovia Rifugio e al tapis roulant Furet che serve il campo scuola, ma in questi giorni si lavora alacremente per riuscire ad aprire presto anche le seggiovie Rigolor e Malga. E il meteo promette bene: oggi e lunedì dovrebbe arrivare la neve.
 
Neve che ha il sapore della manna, quando si parla di conti societari. Dal 2005 a oggi, la Provincia autonoma di Trento e la sua società Trentino Sviluppo spa hanno infatti investito nella Panarotta  2.850.000 euro, tra acquisto degli impianti e operazioni di efficientamento. Ma, nonostante questo, la società di gestione Panarotta srl - costituita a fine gennaio 2016 - non naviga in buone acque. Anzi.
 
«La situazione finanziaria della società rimane oggi molto difficile (come da risultanze dell’ultimo bilancio chiuso al 30 giugno 2017), con una perdita di circa 90.000 euro e con l’incapacità della stessa società di generare flussi di cassa positivi»: a scriverlo è l’assessore al Turismo Michele Dallapiccola, nella risposta data mercoledì all’interrogazione presentata dal consigliere leghista Maurizio Fugatti il 28 febbraio di quest’anno. Risposta che - al di là del riassunto di cose note (gli investimenti operati in questi anni e quelli in corso, tra cui il bacino di accumulo previsto in località «La Bassa») - mette in luce appunto una situazione economica che resta negativa, anche dopo l’acquisizione delle infrastrutture sciistiche da parte della Provincia.
 
«Si evidenzia - scrive ancora l’assessore provinciale - quindi un aggravio pesante del bilancio societario da risolvere a priori, intervenendo sui costi di gestione, dato che la società ha promosso un piano (con i contributi di Comuni e banche) per arrivare a una gestione economicamente sostenibile».
 
Una conduzione che dunque va rivista, mentre vanno implementate le attività che possono aumentare la redditività dell’impresa: e su questo si è concentrato un incontro recente tra i sindaci dell’ambito e i soci della Panarotta srl.
«Abbiamo sollecitato i soci - spiega Roberto Oss Emer - a muoversi per cercare altri tipi di introiti, oltre a quelli legati alla gestione degli impianti; con l’attività tipica, sono bravi se fanno un pareggio o un minimo di margine, ma è l’estate che deve portare qualcosa in più. Sono convinto che la realizzazione del bacino di accumulo (lo studio di fattibilità è in corso, ndr) darà impulso alle attività estive e allo stesso rifugio Panarotta, per non parlare delle altre attività». 
 
Se il rifugio Panarotta è di proprietà di tre soci privati (Matteo Anderle, Francesco Peghini e Luca Moser), la struttura di Cima Esi invece è della Panarotta srl ed è chiusa da anni: «Ma, mettendoci mano, potrebbe essere ridata in gestione e fruttare», sottolinea il sindaco di Pergine, Comune che ha scelto di impiegare circa 400mila euro propri, convogliati nel Fondo strategico territoriale, per aumentare l’offerta della località dotandola di una pista da slittino ormai pronta (241 mila euro) e di uno ski-weg che consentirà di tenere aperta anche in inverno la strada che dalla malga Montagna Granda porta a Kamauz (165 mila euro).
 
E proprio lo ski-weg ha passato, tre giorni fa, il vaglio della Conferenza dei servizi provinciali: in primavera, potrà essere realizzato. 

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