Castello, ultimo atto Si firma il 5 novembre

di Luigi Oss Papot

Fra poco meno di un mese, il 5 novembre, calerà il sipario sulla stagione del castello di Pergine, l’ultima a firma di Theo Schneider e Verena Neff. Ma sarà anche l’inizio dell’avventura per il Comitato Castel Pergine: i primi giorni di novembre è infatti in programma la firma del preliminare, il primo atto ufficiale che impegnerà venditori ed acquirenti a concludere positivamente l’affare.

Come è già emerso fin dall’uscita allo scoperto dei sette fondatori del Comitato, il giorno d’inaugurazione della stagione del castello in aprile, la famiglia Oss proprietaria del maniero (Anna Katharina, Cornelia e Barbara Oss, figlie di quel Mario Oss che nel 1956 acquistò il castello) hanno da subito avuto un occhio di riguardo per quest’iniziativa popolare che ha lo scopo di restituire alla comunità perginese e non solo il castello, ma anche di mantenere quanto fatto in questi ultimi venticinque anni, se non migliorarlo.

Finora le sottoscrizioni hanno superato quota 680, per circa 200.000 euro raccolti: le sottoscrizioni non si fermano alla sola Pergine, ma trasversalmente agganciano perginesi che credono nell’operazione, trentini sensibili al tema, italiani interessati ed anche stranieri che in qualche modo hanno un legame con il castello, perché vi hanno passato un periodo di ferie o perché vi hanno trascorso solo qualche istante di passaggio.

Ma non è tutto, e l’ottimismo per il buon esito dell’acquisto popolare arriva dal presidente del Comitato, il professor Michele Andreaus: «Con settembre è ripreso un ottimo trend di sottoscrizioni -spiega Andreaus - e ora, dopo aver avuto un ottimo ritorno dalle persone, ci stiamo muovendo con le aziende.

Queste ultime daranno il loro contributo solo una volta che il Comitato diventerà Fondazione, ma per il momento, e siamo solo all’inizio, abbiamo un impegno complessivo per altri 200.000 euro».

Il passaggio da Comitato a Fondazione avverrà dopo la firma del preliminare, e sarà il segno che da quel momento il poi si giocherà sul serio: «Il passaggio non sarà immediato - continua Andreaus - perché la burocrazia deve fare il suo corso. Ma come abbiamo sempre detto, l’acquisto del castello non è il punto d’arrivo ma sarà solo il punto di partenza di tutto, e quindi la Fondazione, con la prima assemblea e il suo direttivo, darà continuità al castello».

Fra gli enti che maggiormente si stanno spendendo per l’acquisizione popolare del maniero medievale, c’è la Cassa Rurale Alta Valsugana: «Siamo sensibili alla causa - spiega il presidente Franco Senesi - e stiamo cercando anche di pubblicizzare il più possibile la sottoscrizione, oltre che fornire l’aiuto necessario. Ovviamente la Cassa Rurale non si tirerà indietro nel dare un aiuto concreto alla causa, il tutto sempre finalizzato al buon esito della stessa».

Appare quindi infondata la paura che le porte del castello, conclusa la stagione a novembre, possano rimanere chiuse. A fugare ogni dubbio è lo stesso Andreaus: «La stagione del castello continuerà, senza ombra di dubbio, e lo farà nel solco di quanto fatto finora». Anzi, dai progetti e dalle idee emersi in questi primi mesi, potrebbe farlo anche in maniera migliore, con un’apertura ancora più dilatata nel tempo e ancor più capillare sul territorio: un castello di tutti e per tutti.

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