Patente falsa, indagine in Uruguay

Un automobilista ha scoperto che il permesso internazionale di guida acquistato in Uruguay era falso e, nonostante la denuncia, ha comunque ringraziato gli agenti: se non fossero intervenuti loro, avrebbe rischiato di andare in un Paese extra Unione Europea ignorando di non avere i documenti in regola. Inoltre, grazie alla solerzia della polizia locale dell’Alta Valsugana, sono stati avviati accertamenti internazionali in merito ad un presunto traffico illecito di documenti.

L’indagine è partita da un controllo alla circolazione, avvenuto nei giorni scorsi a San Cristoforo al lago. Gli agenti della polizia locale hanno fermato un camper con alla guida un cittadino italiano residente in Uruguay. Alla richiesta di patente e libretto, l’automobilista, settantenne, non ha avuto alcun timore nel consegnare i documenti: era convinto che tutto fosse a posto, dato che aveva programmato il viaggio con un certo anticipo e preparato tutte le carte necessarie per gli spostamenti in Europa.

Un’anomalia sul permesso internazionale di guida (necessario da allegare alla patente uruguaiana) è stata notata dagli agenti, specializzati nell’analisi dei documenti: il permesso era falso. L’automobilista è caduto dalle nuvole, spiegando che lo aveva ottenuto presso un’agenzia governativa del suo Paese, di averlo pagato 200 euro e di avere regolare ricevuta. Il documento è stato sequestrato per una perizia, i cui risultati potranno essere utili anche alle autorità uruguaiane.

L’automobilista ha infatti avvisato l’ambasciata avanzando il sospetto che ci sia qualche «furbetto» dietro al documento falso: qualcuno che si arricchisce ai danni di ignari concittadini, intascando centinaia di euro per ogni documento falso emesso.

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