«Nel protocollo entri il castello»

di Daniele Ferrari

Quali sono i tempi, le modalità e i soggetti coinvolti nel protocollo d’intesa siglato lo scorso 26 maggio tra giunta provinciale e comune di Pergine? E quali le possibilità di allargarne i confini ad altre infrastrutture pubbliche o immobili d’interesse storico e artistico come il Castello di Pergine?

Queste le domande contenute in un’interrogazione presentata ieri agli uffici comunali dai gruppi consiliari di Patt e Upt, e che verrà affrontata probabilmente nella seduta del consiglio fissata nell’ultima settimana di luglio (si terrà martedì la conferenza dei capigruppo che definirà i vari punti in discussione).

«Abbiamo visionato e studiato attentamente il protocollo di intesa sottoscritto da giunta provinciale e comunale - scrivono i capigruppo di Upt Walter Zanei e Patt Stefano Tomaselli -: condividiamo le premesse e la necessità di procedere con una razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio pubblico esistente. Valutiamo positivamente l’inserimento nel protocollo dell’impegno a realizzare in via prioritaria il nuovo polo scolastico (per sostituire le datate medie Andreatta) e quello natatorio».

Tra gli immobili oggetto dei lavori del «tavolo paritetico» le medie Andreatta in via Dolomiti, il nido e la materna di via Montessori, l’ex Pretura in via Tre Novembre, la biblioteca in piazza Serra destinata a essere sostituita da quella nuova vicina al teatro, l’area produttiva ex Silvelox di via Caduti, e la piscina comunale in via Marconi, accanto agli immobili provinciali dell’ex ospedale Villa Rosa, il distretto sanitario in via San Pietro, parte del compendio dell’ex ospedale psichiatrico, e gli ex Artigianelli di Susà.

«Nel protocollo potrebbe essere inserita anche la valorizzazione del Castello di Pergine, struttura conosciuta e apprezzata dai perginesi, come anche dimostra la recente iniziativa d’azionariato popolare promossa dalla futura Fondazione - spiegano Upt e Patt -: il protocollo mira al consolidamento delle attività esistenti e allo sviluppo dì nuove iniziative per migliorare gli attuali livelli occupazionali. Potenzialità insite anche nella parte adibita ad albergo e ristorante del Castello che offre spazi, ad oggi inutilizzati, per eventi culturali e promozionali».

Di qui la richiesta dei gruppi di minoranza di conoscere tempi e modalità di attuazione del protocollo, i lavori sin qui svolti dal tavolo paritetico (nella cui composizione potrebbe essere inserito un membro di minoranza), ma anche la domanda di integrare lo stesso «inserendo anche la valorizzazione del castello di Pergine, soprattutto per quanto attiene alla parte turistico-ricettiva e dedicata alla ristorazione».
«Riponderò in modo puntale all’interrogazione in consiglio comunale - ha commentato ieri a caldo il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer -: il tavolo paritetico è un organismo tecnico e non prevede la presenza di consiglieri comunali o rappresentanti politici. Personalmente e come amministrazione siamo favorevoli alla valorizzazione del Castello di Pergine anche con forme di azionariato popolare. Le amministrazioni sono legate a stretti vincoli di bilancio e le risorse non sono infinite, ma siamo pronti a condividere gli impegni che la Provincia vorrà assumere anche nei confronti del nostro storico e simbolico maniero». 

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