Serso: monito di pace oltre le divise

Inaugurato il monumento ai caduti del Gruppo Alpini

di Luigi Oss Papot

Pace, indistintamente, al di là delle divise: è questo il monito che il gruppo alpini di Serso e tutti i convenuti alla cerimonia di inaugurazione del monumento ai Caduti hanno lanciato domenica 16 ottobre. Quattordici nomi, quattordici esperienze, quattordici storie diverse della prima guerra mondiale (Serso fortunatamente non ebbe caduti nella seconda guerra mondiale) che ora finalmente potranno essere ricordate: il monumento si compone di una grande pietra dove i nomi dei Caduti, insieme alla dedica e al crocifisso, risplendono dorati all’ingresso del paese, vicino al capitello dedicato alla Madonna. Serso è uno degli ultimi paesi ad essersi dotato di un monumento per ricordare i suoi caduti e la realizzazione del monumento si deve proprio alla tenacia e alla volontà del gruppo alpini di Serso, guidato da Francesco Lenzi.

E ieri, in una calda e tersa domenica d’autunno, tutto il paese era addobbato a festa per l’evento, con tantissime bandiere italiane che sventolavano, lungo la strada ed anche sulle case. Dapprima una breve sfilata guidata dalla banda sociale di Pergine ha accompagnato per il paese i numerosi alpini, giunti a Serso da varie parti del Trentino, e le altre rappresentanze militari (granatieri di Sardegna, carabinieri, bersaglieri, aviatori, paracadutisti); poi una breve ma intensa cerimonia di commemorazione, con l’alzabandiera e lo scoprimento del monumento.

«Questi quattordici nomi, ora scolpiti nella roccia, possono ora venire ricordati per sempre - sono state le parole del capogruppo di Serso, Francesco Lenzi - anche dai giovani, in una società in cui si fa fatica a ricordare. Non importa quale sia stata la loro divisa o la loro bandiera». «È indispensabile ricordare i caduti, qualsiasi fosse la loro divisa -ha detto il sindaco Roberto Oss Emer- dobbiamo ricordare quello che i nostri predecessori hanno subito e patito perchè non si ripeta più. È dovere di tutti noi impegnarci per evitare la guerra e favorire la pace».

Soddisfatti e compiaciuti dell’evento anche il presidente Ana del Trentino, Maurizio Pinamonti e il consigliere provinciale Gianpiero Passamani. Al termine del momento di inaugurazione, durante il quale hanno risuonato le note dell’inno di Mameli, del Silenzio e della Canzone del Piave, sono stati letti i nomi dei caduti, tutti «presenti»: Carlo Eccher, Augusto Erspan, Carlo Erspan, Francesco Erspan, Riccardo Fontanari, Giocondo Franceschi, Marino Franceschi, Domenico Lenzi, Fortunato Luchi, Fortunato Offer, Guido Petri, Francesco Pintarelli, Santo Luigi Zeni, Simone Zeni.

Uno solo di loro, Guido Petri, indossò la divisa italiana come ufficiale degli alpini ottenendo anche una medaglia al valore militare: il suo nome è ricordato anche in una delle lapidi poste alla base del Municipio di Pergine.
Al termine, il parroco di Serso, don Dario Sittoni, ha celebrato una messa di commemorazione: «Oggi non facciamo solo memoria dei caduti - sono state le sue parole - perchè quello che stiamo compiendo è un memoriale, perchè oggi è come loro fossero qui con noi, con tutto il loro bagaglio di sofferenza e dolore. Quei nomi scolpiti nella roccia sono un monito di pace, perchè la guerra distrugge tutto. Siamo noi, ogni giorno, che dobbiamo costruire la pace».

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