Al Ponte Regio si riscopre la qualità delle «Botteghe»

di Luigi Oss Papot

È iniziato ufficialmente il nuovo corso per il polo commerciale Ponte Regio, che d’ora in poi si chiamerà «Le Botteghe di Ponte Regio». Un nuovo corso che guarda al futuro, ma con un occhio al passato: al grido di «Siamo bottegai!», gli esercenti che lì hanno una bottega non vogliono più essere definiti un centro commerciale.

Ed il «Ponte Regio» effettivamente in questi anni non è mai stato inteso come un centro commerciale, ossia come un agglomerato indistinto di esercizi commerciali racchiuso all’interno di un grande contenitore, ma un insieme di piccole realtà, piccole botteghe appunto.

La bottega fa parte delle origini del mondo commerciale: un luogo in cui c’è rapporto con le persone, che si fidelizzano ai bottegai, e dove «non ci sono solo carte a punti», come è stato ricordato alla presentazione del nuovo marchio.

Quest’iniziativa è nata nella scorsa primavera per volontà stessa delle botteghe e dei bottegai del Ponte Regio. Ora più di prima si punterà sui valori storici delle botteghe: fiducia, qualità e amicizia.

Il polo delle «Botteghe di Ponte Regio», di 5000 metri quadrati, ospita diversi esercizi commerciali per un totale di 60 addetti: si compone di aziende che vanno dalla macelleria alla pescheria, dagli esperti del verde a quelli dei motori, dal negozio per i più piccoli a quello per prodotti biologici e molti altri. Una grande eterogeneità ma che non ha ostacolato una volontà comune di intraprendere un processo che scardini in parte le regole, spesso spietate soprattutto al giorno d’oggi, del mercato tradizionale, che porta una tendenza alla spersonalizzazione e alla standardizzazione.

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Anche il nuovo marchio, ora visibile sul grande totem pubblicitario posto all’ingresso del parcheggio, richiama questo nuovo spirito di mercato: tanti «tetti» per altrettante botteghe, tutti uniti e portati dal «ponte», come a voler ritrovare lo spirito del commercio d’un tempo, fatto più di visi e di persone che di marketing e dati economici.

Ed oltre al nuovo marchio, le botteghe ora hanno anche un sito internet.

Il forte legame che unisce il polo commerciale con il tessuto cittadino è stato ben riassunto dalle parole dell’assessore alle attività economiche del Comune di Pergine, Sergio Paoli, che ha ricordato come «Le Botteghe di Ponte Regio» non sia altro che un pezzettino di centro storico che, per varie necessità, si è spostato nella nuova località.
Un legame con il territorio che verrà ulteriormente incentivato con un premio allo studio che verrà assegnato annualmente ad un istituto scolastico.

«Ben fatto!», così si chiama il premio, consiste in 1000 euro che verranno destinati a chi saprà costruire il miglior progetto legato agli ambiti e alle attività dei bottegai: per l’anno 2016/2017 è stato selezionato l’istituto alberghiero di Levico Terme per l’ambito agroalimentare.

Il primo passo ora è stato fatto: la passione, la preparazione e la professionalità dei bottegai e delle botteghe, alcune esistenti da decenni con una presenza familiare, dovrà portare «Le Botteghe di Ponte Regio» a farsi spazio nel mondo commerciale di oggi, sempre però con uno sguardo alla tradizione.

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