Pergine, se ne vanno tre frati, ma ne arrivano altri quattro

I padri Pietro, Claudio e Giovanni trasferiti in Liguria e Veneto

di Luigi Oss Papot

 Padre Pietro Stablum, francescano padre guardiano del convento di Pergine, è una di quelle persone che ovunque la si chiama risponde sempre positivamente: persone, associazioni, movimenti, la sua risposta è sempre stata un «sì», per una messa, una benedizione, una presenza. Ma questa volta, il suo «sì» di obbedienza, come prevedono i voti dei frati francescani, padre Pietro ha dovuto dirlo a fra Mario Favretto ed al Definitorio della neonata Provincia S. Antonio dei Frati Minori. E così se ne andrà presto da Pergine, come padre Claudio Righi e padre Giovanni Patton, fratello di padre Francesco, padre provinciale fino alla primavera scorsa ed ora Custode di Terra Santa.
 
Fino a maggio di quest’anno esisteva la Provincia Tridentina di San Vigilio dei Frati Minori, con appunto il suo padre provinciale ed un «governo» tutto trentino. Ma col 16 di quel mese è nata la nuova Provincia S. Antonio dei Frati Minori, che unisce le sei province di frati prima esistenti (oltre a quella trentina, anche quella di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria), andando così a definire anche sul piano giuridico la stretta collaborazione che già esisteva fra le sei province. Per questo, padre Pietro sarà destinato a Pietra Ligure, in provincia di Savona, ad un’ora di macchina da Ventimiglia; padre Claudio andrà a Vittorio Veneto e padre Giovanni a Vicenza, come cappellano dell’ospedale.
 
Padre Claudio Righi e padre Giovanni Patton sono giunti a Pergine da un anno, dopo la chiusura del convento di Borgo, mentre padre Pietro Stablum è stato a Pergine 15 anni (dal 1995 al 2001 e dal 2007 ad oggi), dove ricopriva anche l’incarico di cappellano dell’ospedale Villa Rosa, dell’ex ospedale psichiatrico e delle due case di riposo.
Padre Pietro in questo periodo è assente: «Tornerà a settembre», conferma padre Claudio. «Anche se entro metà mese dovremo aver raggiunto la nostra nuova destinazione - ci dice - il convento di Pergine non chiuderà, anzi acquisterà un frate in più». Infatti, con la partenza di padre Pietro, padre Claudio e padre Giovanni, a Pergine arriveranno altri quattro frati, da Trento, per un totale di otto.
 
«In Trentino ora siamo circa 600 frati, ma più della metà hanno 80 anni o più - conclude padre Claudio - è quindi normale che per avere delle buone comunità, alcuni conventi vengano chiusi, ma non è il caso di Pergine. Rientra nella nostra obbedienza il dover accettare gli spostamenti ed ora che facciamo parte di questa nuova e grande Provincia, se ne abbiamo le forze, è giusto metterci a disposizione, supportati dallo Spirito Santo. È a lui che bisogna essere attaccati ed affezionati, non alle persone, che sono solo di passaggio, di pellegrinaggio sulla Terra».

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