L'Asuc di Miola va al voto con due liste contrapposte

La causa che contrappone l’Asuc di Miola di Pinè e altre sette amministrazioni separate degli usi civici ai Comuni di Baselga e di Lona Lases, sulla titolarità della p.f. 2454/2 a San Mauro di Pinè, ha finito per sgretolare l’unità della stessa Asuc di Miola. Così domenica 10 aprile, quando nella sala pubblica della frazione si voterà per rinnovare il comitato di amministrazione (dalle 9 alle 17), i 428 aventi diritto al voto troveranno due liste.

La prima vede candidati il presidente e il consigliere uscente Massimo Sighel e Arcangelo Fedel, affiancati da Roberto Sighel, Marcello Sighel e Franco Sighel alla prima esperienza. A costituire la seconda lista, invece, sono stati i consiglieri uscenti Tiziano Marisa e Mariano Dallapiccola, cui si aggiungono Livio Fedel (candidato alle elezioni comunali del 2010 con la lista Vivere a Pinè), Alessio Bernardi e Fiorente Micheli.
Una frattura netta, insomma, determinata soprattutto dalla causa in corso ormai dal 2007 tra Comune e Amministrazioni separate.

Lo conferma lo stesso Tiziano Marisa, che oltre ad essere consigliere da dieci anni dell’Asuc che ha deciso di resistere in giudizio contro il Comune, nella stesso stesso municipio siede come capogruppo consiliare del Patt, partito di maggioranza relativa a cui si rifà anche il sindaco Ugo Grisenti.
«La causa scatenante che ha portato me e Dallapiccola a proporre una nuova lista - spiega Marisa - è sicuramente quella della contrapposizione tra Asuc e  Comune, oltre a una diversa visione su altre questioni. Alcune decisioni che si pigliano in consiglio comunale hanno riflessi innegabili sulla frazione, e in questo rapporto bisogna cercare di applicare del buonsenso».

Marisa dice di aver sempre appoggiato, da consigliere dell’Asuc, le decisioni assunte dal Comitato sulla causa relativa alla p.f. 2454/2, ma annuncia che se la sua lista ottenesse la maggioranza dei consiglieri in comitato, cercherebbe di chiudere la vertenza: «Se una causa si protrae da anni e diventa difficile risolverla, bisogna mettersi intorno a un tavolo con la controparte e cercare una soluzione. Questo non significa svendersi o calare le braghe, perché le proprietà dell’Asuc vanno sicuramente salvaguardate. Ma credo che, parlandosi, si possa arrivare a comporre il dissidio».
Una linea di dialogo che però contrasta col voto favorevole espresso anche da Marisa l’8 marzo sulla delibera con cui l’Asuc di Miola ha dato mandato agli avvocati Iob e Federico di rappresentarla nella vertenza, chiedendo al Comune anche «il risarcimento di ogni danno».

«Alla riunione ho partecipato - conferma il consigliere -, ma a un certo punto mi sono dovuto assentare per un’ora e mezzo e non ricordo bene se c’ero al momento del voto. In generale, però, il problema è che spesso in comitato si votano cose già stabilite nella riunione dei presidenti di tutte le Asuc, fidandosi».
Il presidente uscente Massimo Sighel ribatte: «Marisa c’era, alla riunione dell’8 marzo, e ha votato a favore di quella delibera come il resto del comitato. La mia impressione è che il suo atteggiamento derivi dal doppio ruolo che riveste, tanto che dal 2010 in poi (quando entrambi siamo stati eletti consiglieri comunali del Patt) ha gradualmente cambiato approccio, arrivando a votare a favore della liquidazione degli onorari all’avvocato Sergio Dragogna, legale del Comune, in totale contrasto con la posizione espressa nell’Asuc sull’argomento».
Per Sighel, insomma, le nuove candidature rappresenterebbero un tentativo politico neppure tanto nascosto di «normalizzare» l’Asuc, togliendone la guida a chi si è opposto in questi anni al Comune.
Domenica si vedrà cosa ne pensano i capifamiglia.

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