La vittima del pestaggio forse sporgerà denuncia

Il ragazzo aggredito da altri giovani a Pergine ha il volto tumefatto, segno delle botte ricevute con violenza. Ha poca voglia di parlare, si sta riprendendo anche se lo choc è stato grande e sembra deciso a sporgere denuncia contro gli aggressori.

La decisione la vuole prendere insieme ai genitori anche loro ovviamente molto scossi da quanto successo, che avrebbe avuto i contorni di un pestaggio a sfondo politico.

Sarebbero stati tre ragazzi a picchiare il coetaneo di origine albanese. Due lo avrebbero tenuto fermo per terra mentre un altro lo picchiava soprattutto con pugni al volto.

I responsabili sono stati individuati anche perché non sarebbero nuovi ad azioni violente non solo a scuola ma anche in altri ambiti, e sono stati visti da alcuni testimoni oculari.

Frattanto, il sindaco Roberto Oss Emer ribadisce il concetto espresso domenica sera: «Non si può far passare quanto avvenuto come un semplice lite tra ragazzi. Bisogna prendere provvedimenti seri».

Fra studenti, docenti e genitori cresce intanto un sentimento di preoccupazione per il rischio che la presenza di un gruppuscolo di ragazzi che orbiterebbero in ambienti neofascisti.

Tuttavia, sulla presenza a scuola di questi simpatizzanti di estrema destra, con tendenze violente, così come sull'esistenza di altri episodi che sarebbero stati taciuti, la dirigente Flavia Andreatta si affida ancora agli accertamenti in corso a opera dei carabinieri di Pergine «In particolar modo il comandante Marco Scala - informa Adreatta - ha approfondito la vicenda venendo a scuola. Al di là delle numerose e contraddittorie voci, ad oggi non so come si siano svolti esattamente i fatti né se all'origine del litigio vi siano incomprensioni di ordine politico, ideologico, discriminatorio o "amoroso". Sono state sentite le famiglie, ma è chiaro che un'indagine compete agli organi preposti».

 

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