Curie, progetto per superare il taglio di ragioneria

di Giorgia Cardini

La miglior difesa è l’attacco. Ma non un attacco sterile, bensì creativo.
Ed è «in attacco», a ranghi completi, che ha giocato ieri mattina la «squadra» dell’Istituto superiore Marie Curie, guidata dalla dirigente Flavia Andreatta, al cospetto dell presidente della Provincia e assessore all’istruzione Ugo Rossi, dalla dirigente del dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario e dalla responsabile del Servizio Istruzione di secondo grado Laura Pedron.

Un incontro richiesto tempo fa e molto atteso, per fare il punto sulla decisione presa dalla giunta provinciale a inizio novembre di sopprimere gradualmente l’indirizzo tecnico economico (la vecchia «ragioneria») attivo nella scuola di Pergine, bloccando le iscrizioni alla prima (ma non alle altre classi già formate) dal 2016-2017.

L’Istituto, come detto, non si è chiuso in difesa: dopo aver cercato inutilmente di contrastare la decisione a livello politico e con una consistente raccolta di firme (oltre 6.000), ha infatti messo a punto un progetto di rilancio che prevede la riattivazione dall’anno scolastico 2017-2018 di tutto il quinquennio Tecnico Economico, nell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing, sul presupposto della creazione di un «distretto formativo territoriale».

Distretto che prevede che «il piano studi e le relative azioni formative (stage, interventi di formazione, progetti lavorativi innovativi e prototipi, esperienze di internazionalizzazione del commercio) vengano calibrate ad hoc, con le imprese dell’Alta Valsugana»  che già da anni, per altro, sono in stretto collegamento con la scuola, come sottolinea la bozza consegnata ieri al presidente Rossi e alle dirigenti provinciali: sono infatti moltissimi i figli di imprenditori locali che hanno scelto il Curie per formarsi e sono tante le imprese che accolgono ogni anno studenti del tecnico Economico per stage e tirocini formativi.

Così, l’Istituto propone che l’indirizzo, riattivato interamente dal prossimo anno, punti sulla formazione di figure professionali con competenze avanzate in ambito linguistico (ma già da anni il Clil è realtà), informatico, del controllo di gestione del web marketing, per aiutare la miriade di piccole e piccolissime imprese sparse sul territorio a internazionalizzarsi.

«Un obiettivo che va nella direzione indicata anche dalla legge 107 “La buona scuola” - riassume la dirigente del Curie, Flavia Andreatta -: il presidente Rossi e le funzionarie hanno ascoltato attentamente quanto esposto dalla nostra delegazione e hanno garantito che ci rivedremo, per approfondire l’argomento».

Dunque, superata la contrapposizione degli ultimi mesi, la dirigente, il presidente del Consiglio dell’istituzione Andrea Crepaldi, il presidente della Consulta dei genitori Matteo Savastano, la professoressa Luciana Ceh, il professor Sebastiano Libri e tre studenti rappresentanti di istituto hanno fatto un primo significativo passo per costruire un’idea di scuola che superi la logica dei numeri: quella che - basandosi su un calo di iscrizioni alla prima Tecnico Economico del Curie e su supposte difficoltà logistiche - ha decretato la graduale soppressione dell’indirizzo.Rossi, da parte sua, ha ribadito che verrà monitorato il numero di studenti che dall’Alta Valsugana sceglieranno di iscriversi, da quest’anno, ai tecnici economici di Trento.

Ma per il 2016-2017 i ragazzi della Valsugana hanno più di una possibilità, sottolinea Flavia Andreatta: infatti, nella sede di Levico dell’Istituto Curie, resta attivo il biennio Tecnico Economico a indirizzo turistico che presenta poche differenze rispetto a un normale biennio ed è in grado di accogliere nuove classi. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 febbraio.

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