Stangata sul «Makondo»

Il locale ha l'autorizzazione solo per concerti e serate musicali. Scoppiano le polemiche

Non si può ballare, nel Disco Pub Makondo di Pergine. Lo ha decretato il servizio Polizia amministrativa della Provincia a fine anno, dopo una segnalazione dei carabinieri della stazione di Pergine che il 27 dicembre, alle 2.35 di mattina, durante un controllo avevano trovato circa 40 persone lanciate in danze sfrenate nel locale situato in viale Dante 98. Il Makondo è un locale diventato nel giro di un paio di anni, dopo il cambio di gestione e l'arrivo come manager del serbo Sabahudin Berisa, un punto di riferimento fisso - dal martedì alla domenica - per i giovani e giovanissimi perginesi che, da quando è venuto a mancare il «Number One» ex discoteca Paradisi, per fare quattro salti devono come minimo recarsi a Trento, o andare nei nuovi locali di Levico o di Caldonazzo.

Serate disco, reggae, concerti tributo, nottate con dj e cantautori: questa è stata la cifra del Makondo in questi mesi, tanto da indurre il titolare a presentare, il 1° dicembre scorso alla Commissione provinciale di vigilanza sui teatri, un progetto per la trasformazione del locale, che si trova al piano interrato sotto il supermercato Eurospar, in una vera e propria discoteca. Insomma: il passo in avanti che ci voleva. Ma la Commissione ha dato parere negativo: così, quando il 27 dicembre i carabinieri sono giunti nel discopub, constatando che molte persone si stavano divertendo a ritmo di musica, hanno segnalato la cosa al Servizio Polizia amministrativa della Provincia, che il 30 dicembre ha ordinato la «cessazione degli spettacoli non autorizzati». Perché il locale ha l'autorizzazione a concerti e serate musicali, ma non per il ballo.

Riuscirà a sopravvivere il Makondo, dopo questo colpo? E riusciranno mai, i giovani di Pergine, ad avere un locale dove sfogare le proprie energie in modo sano? Sulla pagina Facebook del locale intanto gli appuntamenti continuano. Ma non sarà permesso di ballare.

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