Alla Santo Spirito-Montel arriva il commissario

di Daniele Ferrari

Sarà un commissario straordinario a guidare l’azienda pubblica di servizi alla persona «Santo Spirito Fondazione Montel» dopo le dimissioni di quattro membri del consiglio d’amministrazione.
La decisione di affidare all’avvocato Antonio Giacomelli, in qualità di commissario straordinario, la guida dell’azienda che gestisce le due residenze protette (Rsa) di via delle Pive e via Marconi a Pergine (accanto al centro diurno e numerosi servizi a domicilio) è contenuta in una delibera della giunta provinciale, che ripercorre anche le ultime vicende della struttura perginese.

L’ultimo Cda, nominato il 21 gennaio 2011 e destinato a rimanere in carica 5 anni sino a febbraio 2016, aveva infatti deliberato in primavera la riduzione dei suoi membri da sette a cinque a partire dal prossimo mandato (decisione approvata dalla giunta regionale a fine giugno). Dopo le dimissioni del presidente Marco Casagrande, da maggio neoconsigliere comunale a Pergine per il Pd e sostituito da Rodolfo Franzoi, il 21 luglio venivano formalizzate le dimissioni di altri tre consiglieri: Gerardo Lazzeri, Luciano Biasi e Daria Zampedri.

«L’articolo 13 dello statuto prevede che la composizione ordinaria dell’attuale cda sia di sette membri, compreso il presidente - precisa la delibera provinciale - con queste dimissioni, viene a mancare la maggioranza, e viene disposto (sulla base della legge regionale 7/2005) lo scioglimento del cda con deliberazione della giunta provinciale in quanto non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi per le dimissioni della metà dei consiglieri».

Di qui la decisione dello scioglimento del cda dell’Apsp «S. Spirito - Fondazione Montel» e, per garantire la necessaria continuità in attesa del rinnovo dell’intero collegio, la nomina contestuale di un commissario straordinario. Sulla questione è intervenuto ieri anche l’ultimo presidente Rodolfo Franzoi nel tentativo di fare chiarezza di fronte ai cittadini e alle istituzioni: «Il nostro cda ha sempre lavorato in perfetta armonia, sia nei rapporti di collaborazione e fiducia tra i membri che nella condivisione di tutte le scelte fatte - spiega Rodolfo Franzoi - obiettivi comuni, condivisi con la direzione, e tesi a accrescere il livello di qualità della vita di ospiti ed utenti, garantendo professionalità e stabilità economico finanziaria».

Tutto ciò non sarebbe tuttavia bastato ad evitare le dimissioni dei consiglieri e lo scioglimento anticipato del cda. «Il sindaco e la vicesindaco hanno chiesto ai consiglieri di lasciare libero il posto e presentare le dimissioni per permettere l’insediamento di un nuovo consiglio - precisa ancora Franzoi - si è evitata così la surroga di Marco Casagrande e si permetterà al nuovo cda di approvare il budget 2016 previsto per fine dicembre».
Una decisione in parte giustificata, ma forse anticipata nei tempi. «In quest’ultimo mandato sono stati deliberati interventi alle strutture per 4 milioni di euro - conclude Franzoi - inoltre erano stati avviate importanti sinergie con altre Rsa per la gestione unitaria d i appalti e forniture. Le dimissioni anticipate rischiano di fare perdere tempo prezioso e di non concretizzare il contenimento dei prezzi e il recupero d’efficienza nella struttura».

La necessità di avviare un nuovo corso gestionale ed amministrativo per la Rsa di Pergine affidandosi ad un consiglio d’amministrazione più snello, efficiente e scelto in base a specifici curricula professionali è sostenuta dall'amministrazione comunale: «L’ultimo consiglio ha operato bene, ma era questo il momento opportuno per operare una scelta di rinnovamento - conferma il sindaco Roberto Oss Emer - la giunta valuterà con la massima attenzione e sensibilità le candidature presentate per continuare al meglio un’opera importante e preziosa a favore della popolazione anziana».

«I rapporti al’interno del cda erano corretti ed improntati alla massima collaborazione - spiega Luciano Biasi, delegato frazionale di Canale, dimessosi con Gerardo Lazzeri e Daria Zampedri - condivido la riduzione del cda a 5 membri e la scelta di affidarsi a consiglieri scelti sulla base di comprovate competenze e capacità professionali e tecniche. Il nuovo cda nominato avrà tutto il tempo per conoscere la nuova realtà e giungere alla stesura del budget attraverso scelte mirate e condivise».

 

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