Omicidio di Zivignago, processo il 16 luglio

L’uomo deve rispondere di accuse molto gravi, da ergastolo

di Marica Viganò

L’appuntamento con la giustizia è alle porte: tra meno di un mese Marco Quarta comparirà davanti al giudice Carlo Ancona. È stato fissato il 16 luglio il processo per l’agente immobiliare quarantenne che, la sera del 12 marzo, uccise a coltellate la moglie Carmela Morlino, mentre rientrava a casa, a Zivignago di Pergine, con i due figlioletti.

L’uomo deve rispondere di accuse molto gravi, da ergastolo: omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dall’aver ucciso la moglie davanti ai loro due bimbi di 4 e 7 anni. Ma per escludere la reclusione a vita (non l’eventuale condanna a 30 anni di carcere) il legale dell’uomo, l'avvocato Luca Pontalti, chiederà il rito abbreviato.

Come ricostruito dagli investigatori (e poi confessato dallo stesso Quarta davanti agli inquirenti) la sera dell’omicidio l’imputato aspettò la moglie sotto casa, nonostante avesse il divieto di avvicinamento all’abitazione di Zivignago. Con sè aveva un coltello, con il quale infierì più volte contro la donna, sfigurandola. Tuttavia quella lama non sarebbe stata l’unica arma in possesso di Quarta: nel corso del sopralluogo attorno alla casa del delitto i carabinieri trovarono una roncola, del tipo utilizzato per i lavori agricoli, un arnese lungo oltre trenta centimetri. Dalle analisi dei Ris, emersero tracce ematiche di Carmela Morlino e frammenti dei capelli.

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