La vecchia Villa Rosa destinata all'accoglienza

di Daniele Ferrari

Un immobile da recuperare e da porre al servizio della comunità, ma anche una struttura «appetibile» per le nuove emergenze sociali e d'accoglienza svolte da enti ed associazioni. Il recupero ed il futuro utilizzo dell'ex-ospedale «Villa Rosa», posto sulla collina dello «Zucar» alle porte ovest di Pergine, torna d'attualità alla luce di una recente risposta dell'assessora provinciale alla sanità Donata Borgonovo Re ad un'interrogazione presentata a fine anno dal consigliere provinciale Claudio Civettini (Civica Trentina, ex Lega Nord).

Un documento dove si riprendeva anche la stimolante proposta di «riacquisto dell'ex-ospedale da parte dei cittadini», avanzata anche sulle pagine de l'Adige dal dottor Paolo Bortolotti (responsabile del reparto di medicina e fisica e riabilitazione al nuovo Villa Rosa), denunciando il sottoutilizzo dell'attuale ospedale Villa Rosa di via Spolverine a Pergine, con un organico insufficiente alla sua funzione. «L'area ex Villa Rosa, anche se è stato deliberato lo svincolo della destinazione sanitaria, è ancora di proprietà dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari - specifica nella risposta l'assessora Borgonovo Re - la destinazione dell'intero complesso (alcuni edifici sono soggetti a vincolo d'interesse culturale) implica un confronto e una condivisione con l'amministrazione comunale di Pergine». 

Nessun'ipotesi di dimissione totale o peggio d'abbattimento (come ventilato per l'immobile ex-Artigianelli) ma l'apertura verso nuove forme di gestione ed utilizzo. «Considerata l'eventuale mancanza di un utilizzo a fini istituzionali - precisa ancora l'assessora Borgonovo Re - non si rilevano particolari controindicazioni all'affidamento gratuito del complesso ad un ente o ad un'associazione che operi nel sociale, in funzione delle reali esigenze rilevabili nell'ambito sovra comunale e nello specifico settore, previo confronto concorrenziale. In funzione del futuro diverso utilizzo, si dovranno quantificare i costi necessari alla riqualificazione degli immobili, ed i successivi costi di gestione delle strutture, ma la Provincia valuterà gli interventi di manutenzione necessari per evitare il depauperamento del bene». «Non è una risposta chiara e trasparente, attesa da chi per tanti anni ha svolto il ruolo di difensore civico - commentava ieri il consigliere Claudio Civettini - l'ex Villa Rosa fa parte del patrimonio storico della comunità di Pergine, deve essere oggetto di riconversione conveniente, efficiente, poco costosa pronta a rispondere alle esigenze di molti anziani (le Rsa o strutture simili sono sovraffollate o assenti), o adatta ad ospitare un centro di ricerca e sperimentazione universitaria». 

Civettini non lo conferma ma il rischio è che l'ex-Villa Rosa, affidato a realtà o cooperative sociali, possa diventare un centro d'accoglienza e ricovero temporaneo di soggetti disagiati, senza lavoro ed abitazione, ad iniziare dai migranti stranieri.

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