Approvata mozione su completamento ciclabile fra Trento e Pergine

Forse il passaggio del Giro d’Italia sulle strade del Trentino e della Valsugana, nelle giornate di mercoledì 28 e giovedì 29, è stato d’aiuto anche per il Consiglio provinciale che ha approvato all’unanimità una mozione che chiede di realizzare entro sei mesi uno studio per il collegamento ciclabile tra la Valle dell’Adige e la Valsugana, ultimo grande asse di collegamento ciclistico mancante in Trentino

pista ciclabileForse il passaggio del Giro d’Italia sulle strade del Trentino e della Valsugana, nelle giornate di mercoledì 28 e giovedì 29 c.m. che culminerà con l’arrivo  della tappa del Giro d’Italia in Panarotta, è stato d’aiuto anche per il Consiglio provinciale che ha approvato all’unanimità una mozione del gruppo del Pd, primo firmatario il consigliere Luca Zeni, che chiede di realizzare entro 6 mesi uno studio per il collegamento ciclabile tra la Valle dell’Adige e la Valsugana, ultimo grande asse di collegamento ciclistico mancante in Trentino.
Nel dibattito il consigliere Zeni è intervenuto ricordando come la realizzazione di tale opera sarebbe strategica sia per collegare la Valsugana alla città di Trento, con un percorso ciclabile protetto che potrebbe implementare l’uso di mezzi alternativi al trasporto veicolare,  sia per le  migliaia   di transiti legati al turismo ciclistico  (nel 2013 più di 160.000 passaggi sulla ciclabile della Valsugana) che vedono coinvolte sempre maggiori quantità di ciclisti che si muovono lungo l’asse del Brennero e che potrebbero approfittare di una ciclabile completata, sicura e panoramica lungo la Valsugana, per  poi sfociare nella rete ciclabile del Veneto che lungo percorsi in parte già tracciati o individuati raggiungono Venezia.
Dopo aver richiamato un analogo impegno approvato nel 2009,  il consigliere Zeni ha invitato la Giunta provinciale a condividere l’indicazione politica del Consiglio, cercando soluzioni progettuali serie e sobrie, anche utilizzando il sedime della vecchia statale della Valsugana, e non soluzioni costose e esagerate, come in passato, che servirebbero solo come scusa per non realizzare nulla.
La palla, anzi la ruota, ora alla Giunta provinciale da cui si attendono risposte concrete e praticabili.
 
Il testo integrale della mozione approvata in Consiglio provinciale

 
Sul collegamento ciclabile Trento-Pergine
 
Il 17 dicembre 2009 il Consiglio provinciale approvava un ordine del giorno collegato alla legge finanziaria, il numero 87/XIV, il cui dispositivo impegnava la giunta “a rendere prioritaria la realizzazione della pista ciclabile che collega Trento e la Valle dell’Adige con la Valsugana, sino al collegamento con la ciclabile esistente lungo il Lago di Caldonazzo a San Cristoforo”. Sono passati cinque anni e purtroppo quell’indicazione di priorità del Consiglio Provinciale è rimasto inattuato, anche per ipotesi progettuali costose che non hanno ipotizzato il transito sulla vecchia statale 47.
 
Come si ricordava nell’ordine del giorno del 2009, ogni anno è altissima la presenza di turisti presenti sul territorio trentino per svolgere attività sportiva, grazie alla presenza di un ambiente naturale importante, di montagne tra le più affascinanti al mondo, di infrastrutture che consentono di praticare in sicurezza molte discipline sportive.
 
La provincia di Trento risulta particolarmente attrattiva per gli amanti del ciclismo, sport che consente di muoversi in mezzo all’ambiente naturale.
 
Al contempo il ciclismo può essere uno sport molto pericoloso se praticato su territori privi delle necessarie infrastrutture, che consentano di non dover dividere con automezzi a motore – moto, automobili, camion – la spesso stretta carreggiata.
 
La rete delle piste ciclabili presente in Trentino è sicuramente tra le migliori del panorama nazionale, con centinaia di chilometri protetti; la sola Valsugana segna oltre 160.000 passaggi annui.
 
In particolare la Valle dell’Adige è percorsa in tutta la sua lunghezza da una pista ciclabile che consente di muoversi in sicurezza.
 
Sono decine di migliaia tuttavia i turisti, in particolare del centro-nord Europa, che attraversano il Trentino in bicicletta per dirigersi verso il nord-est italiano. Numerosissimi anche i ciclisti trentini che ogni giorno si spostano dalla Valsugana alla Valle dell’Adige.
 
Manca tuttavia un collegamento che consenta di muoversi da Trento a Pergine Valsugana, in particolare fino a San Cristoforo, da dove parte la recente ciclabile lungo il Lago di Caldonazzo, per collegarsi poi alla ciclabile che giunge sino in Veneto.
 
Per dirigersi da Trento a Pergine Valsugana è necessario arrivare sino ai Forti di Civezzano, dopo aver attraversato l’abitato di Cognola, affrontando una strada trafficata, stretta, e con un dislivello importante. Non è raro del resto incontrare turisti disorientati con bici cariche di borse percorrere la galleria dei forti, pratica estremamente pericolosa, oltre che poco salutare.
 
Sono quindi sempre di più i motivi per realizzare un collegamento sicuro per le biciclette tra Trento e la Valsugana. Non stiamo parlando di una delle numerose opere “ordinarie” che ogni comune o territorio potrebbe chiedere, ma di un’asse di collegamento tra due direttrici popolate e frequentate come la Valle dell’Adige e la Valsugana, forse l’ultimo grande collegamento ciclabile di queste dimensioni e potenzialità di transito che manca al Trentino.
 
La realizzazione di un collegamento ciclabile potrebbe anche favorire lo spostamento in bici di famiglie e pendolari, almeno nei periodi meno freddi dell’anno
.
Il Comune di Pergine Valsugana ha inoltre approvato un progetto di individuazione del percorso di una pista ciclabile da San Cristoforo sino al confine con il territorio del Comune di Civezzano, percorso che consente di sfruttare alcune strade secondarie esistenti e che permette di non entrare in conflitto con la presenza di terreni coltivati e con la conseguente attività agricola.
 
Adottando criteri simili, prevedendo soluzioni progettuali a basso costo, sfruttando dove possibile la vecchia statale, evitando costruzioni di percorsi a sbalzo con costi proibitivi, è ragionevolmente possibile immaginare la realizzazione di un’opera lungamente attesa ed indispensabile per completare la rete trentina delle piste ciclabili.
 
tanto premesso
il Consiglio impegna la Giunta provinciale

 
a predisporre entro 6 mesi ed in maniera prioritaria uno studio per il collegamento ciclabile tra la valle dell’Adige e la Valsugana che preveda l’utilizzo dei percorsi esistenti e dismessi, evitando soluzioni avveniristiche ed inutilmente costose e che porti finalmente a compimento un nodo fondamentale della rete ciclabile del Trentino.

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