Nei boschi del Pinetano l'ennesimo scempio

La lettera giunta in redazione: «Chi se lo ricorda, quell'ombroso e riposante bosco, dove c'era anche un percorso per il tiro con l'arco, è meglio che se lo dimentichi. Per sempre. Tra un po', anche l'impietoso obiettivo di Google Earth mostrerà ai nostri occhi increduli il massacro di quasi un ettaro di bosco. Ma perché?»

LA LETTERA

La stradina, meta di fresche passeggiate estive, si inoltrava nella foresta poco dopo Poggio dei Pini in direzione «Grill» di Montagnaga, passando per il «Mas de la Purga». Chi se lo ricorda, quell'ombroso e riposante bosco, dove c'era anche un percorso per il tiro con l'arco, è meglio che se lo dimentichi. Per sempre. Tra un po', anche l'impietoso obiettivo di Google Earth mostrerà ai nostri occhi increduli il massacro di quasi un ettaro di bosco. Ma perché? «Cambio di coltura - concessione ed. n. 31/ - inizio lavori 17/3/'14», dice uno sgualcito cartello in burocratese mal compilato. Quale sarà la nuova coltura, però, non viene scritto, ma non è difficile immaginarlo.
Poiché lo ignorano, questi signori dovrebbero iniziare a frequentare il vicino Alto-Adige per imparare come si gestisce il territorio: molti turisti lo fanno già da tempo e in Pinè non ci sono più tornati.

Fabrizio Bonalda  - Trento

 

boschi piné

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