Altipiano invaso da serre, addio aria pura

Un balzo indietro di 30 anni. È quanto chiede una famiglia di Prada, sull’altipiano di Piné, alle istituzioni. Motivo? Tornare al turismo sincero e naturale, «ai freschi de Piné», alle corse sui prati senza «ostacoli» produttivi. Perché questo turismo, da tempo, è stato soppiantato dalla coltivazione delle fragole. E la conversione economica ha inevitabilmente influito sul paesaggio e sullo sviluppo della zona a due passi dal lago di Serraia

Un balzo indietro di 30 anni. È quanto chiede una famiglia di Prada, sull’altipiano di Piné, alle istituzioni. Motivo? Tornare al turismo sincero e naturale, «ai freschi de Piné», alle corse sui prati senza «ostacoli» produttivi. Perché questo turismo, da tempo, è stato soppiantato dalla coltivazione delle fragole. E la conversione economica ha inevitabilmente influito sul paesaggio e sullo sviluppo della zona a due passi dal lago di Serraia. Il tutto è documentato da una bella ricerca fotografica.
Sara Valcanover, che vive in quest’angolo di Trentino, ha nostalgia di quei «frames»bucolici, dell’aria pura che si respirava, del panorama da cartolina che invitava alla vacanza. E adesso? «Adesso, come residente, sono preoccupata per la realtà che ci circonda. È un po’ pesante da vivere».

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