Val di Sole / La storia

“La malattia può essere un dono”. Don Enrico Pret aggiorna ogni mese i parrocchiani sulla sua salute

Parroco in Val di Sole, a causa di un problema di salute è stato costretto a lasciare il suo servizio pastorale: “Tante persone attorno a me soffrono più di me, magari per malattie che ancora sono incurabili. Ci sono tanti malati che lottano più di me. A loro vorrei essere vicino con la presenza più che con le parole, per trasmettere speranza”

VAL DI SOLE. Don Enrico Pret, parroco in Val di Sole costretto dalla malattia a lasciare da qualche mese il suo servizio pastorale, riflette sulla sua esperienza di sofferenza che può essere dono. Lo fa dalle colonne di “Come Amici“, dedicato all’universo vocazionale, e sul sito della diocesi di Trento si dà ampio a questa storia. “In ogni momento – racconta il sacerdote – cerco di trovare il progetto che Dio ha su di me: vivere il servizio, donarsi agli altri. Così si apre una finestra: anche la malattia può essere servizio, dono di esperienza, maturazione, cammino“.

Ogni mese don Pret manda ai parrocchiani un aggiornamento sul suo stato di salute. “Comunicare – sottolinea nel motivare la scelta – è anche portare i pesi gli uni gli altri”. “Guardo al Crocifisso – confida ancora il parroco nativo di Smarano – e mi sento capito da Lui, è Lui la Luce nella notte. Così quello che vivo diventa dono per me e agli altri".

"Tante persone attorno a me soffrono più di me, magari per malattie che ancora sono incurabili. Ci sono tanti malati che lottano più di me. A loro vorrei essere vicino con la presenza più che con le parole, per trasmettere speranza”.

E conclude, dopo aver richiamato più volte la Lettera alla comunità del vescovo Lauro “Lievito e sale”: “Una scritta all’ospedale dice così: LA SPERANZA VEDE L’INVISIBILE, TOCCA L’INTANGIBILE E RAGGIUNGE L’IMPOSSIBILE. Questo vale ancora di più se è Speranza in un Dio fedele che si chiama Gesù. Che la Speranza arrivi a tutti, perché per tutti si raggiunga l’impossibile”.

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