Grazie allo StelvioBus oltre 18 mila auto "fermate" all'imbocco del Parco

Un bilancio più che positivo quello presentato ieri dal sindaco di Rabbi e presidente del Comitato provinciale di indirizzo e coordinamento del Parco Nazionale dello Stelvio Trentino Lorenzo Cicolini e dal dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia Claudio Ferrari a proposito del servizio di mobilità sostenibile StelvioBus attivato in via sperimentale in Val di Rabbi durante l’estate appena chiusa.
I dati sono così lusinghieri che entrambi non hanno esitato a parlare di «un vero e proprio successo». E i numeri sembrano dar loro ragione. 
Al parcheggio delle Plazze dei Forni, posto all’ingresso dell’area protetta, sono state ben oltre le 18mila le automobili in sosta, mentre poco meno di 72mila sono state le persone che a piedi (61%) o con il bus navetta (39%) sono entrate nell’area protetta. Oltre 6mila, invece, le vetture posteggiate nei parcheggi a pagamento del Plan e del Coler, che si potevano raggiungere prima delle 10 di mattina quando scattavano le limitazioni al traffico. In netto calo, poi, i parcheggi «selvaggi», che solo nell’estate 2017 sono stati stimati in circa 8mila mezzi, quasi un terzo dei totali. 
Il sistema di rilevazione dei passaggi, posto lungo la passeggiata che parte dalle Plazze dei Forni, quindi ha contato 43.696 passaggi in entrata al Parco, mente il servizio di bus navetta è stato scelto da 27.794 persone: i bus per tutto il giorno hanno percorso le tratte con orario cadenzato di 15 minuti l’uno dall’altro. Al ponte sospeso sul torrente Ragaiolo, l’attrazione della scorsa stagione, sono stati conteggiati invece 83mila passaggi, mentre i passaggi alle cascate di Saènt (43mila) sono cresciuti di un 4% rispetto alla scorsa estate toccando un «clamoroso» 21% in più nel solo mese di agosto rispetto allo stesso periodo del 2017. Frequentatissima anche la zona del Coler con 40mila passaggi calcolati.
«Oltre tre quarti delle macchine sono state filtrate dal servizio - ha commentato Ferrari -. All’interno del parco si è soverchiato il rapporto auto/pedoni a favore di questi ultimi. Siamo riusciti a dare l’idea di una valle vivibile attenta alla sostenibilità. La scelta di istituire questo servizi e limitare il traffico, inoltre, ha determinato un cambiamento del tipo di turismo che fruisce il parco. La gente arrivava e si fermava nell’area per tutta la giornata». 
Proprio questo lo scopo principale del servizio come ha ribadito più volte Cicolini: «L’idea era quella di cercare una gestione differente della mobilità. Le presenze turistiche in Val di Rabbi sono in forte crescita e l’incremento, salutato certamente con favore, ci ha messo di fronte a una gestione critica e caotica del traffico a cui andava trovata una soluzione. Soluzione che il Parco e l’amministrazione comunale quest’anno ha ricercato avvalendosi anche del sostegno della Provincia e dell’Azienda per il turismo delle Valli Sole, Peio e Rabbi. È stata una sfida impegnativa anche perché, all’inizio, c’è stato qualche malumore da parte di qualche operatore turistico. Poi, abbiamo avuto riscontri positivi dai test di gradimento sui turisti che hanno usato il servizio e sicuramente l’anno prossimo sapremo fare ancora meglio. Tanto per dare un’idea, quest’anno, ad agosto, abbiamo gestito mediamente 500 macchine al giorno toccando il picco a Ferragosto con quasi 900 macchine parcheggiate». 
Ma a confortare è anche il piano finanziario che si è chiuso con un sostanziale pareggio tra costi sostenuti - 173mila euro - ed entrate derivanti dalla vendita dei biglietti per la navetta (108mila euro) e dai parcheggi (34mila euro) con un tasso di copertura pari all’81%.

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