Taglio del nastro per la centralina

Con il tradizionale taglio del nastro è stata inaugurata ufficialmente ieri pomeriggio la nuova centrale idroelettrica «Calcara», realizzata sul torrente Meledrio dal Comune di Dimaro Folgarida e finanziata grazie all’associazione in partecipazione con il Consorzio Bim dell’Adige che ha investito nell’operazione 6,4 dei 9 milioni complessivi per l'opera in località Pont de la Calcara dopo aver percorso un paio di chilometri della comoda strada forestale che attraversa la suggestiva foresta della Val Meledrio.

Nel fare gli onori di casa il sindaco Andrea Lazzaroni ha dato il benvenuto ad autorità, tecnici e cittadini in quello che è ritenuto il salotto naturale di Dimaro quale è appunto la Val Meledrio, vero biglietto da visita della località turistica solandra. Il primo cittadino, nel riconoscere il Meledrio come la principale risorsa del territorio, ha ricordato come la nuova centrale è stata realizzata proprio avendo particolarmente cura del territorio e rappresenta il modo contemporaneo di utilizzare la risorsa acqua come bene comune. Ha quindi ricordato come questo sia il frutto di un’idea nata ancora venti anni fa e che, dopo varie vicissitudini, ha finalmente trovato il suo compimento con la consegna alla comunità di questo bene che consentirà di garantire in futuro importanti risorse.

Ad illustrare i dati tecnici della centrale è stato infine l’ingegner Giorgio Raia, progettista e direttore dei lavori. L’opera di presa è posta in alveo del torrente Meledrio, a monte della cascata del Pison, a quota 1180 metri da dove parte la condotta forzata in ghisa che si sviluppa per 1617 metri fino alla centrale realizzata al Pont de la Calcara a quota 946 metri. L’impianto idroelettrico utilizza una portata media di 845,55 litri al secondo che alimenta due gruppi di produzione costituiti da due turbine Pelton di 1250 e 750 litri in grado di generare una potenza di 1.941 chilowatt che nelle 7500 ore di funzionamento annuo previste potranno produrre energia elettrica pari ad oltre 12,5 milioni di chilowatt/ora per una resa economica che, comprensiva dell’incentivo Gse, ammonta a 1,4 milioni annui, investimento che se tutto va bene dovrebbe essere ammortizzato nell’arco di 9 anni.

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