Termon, l'intera comunità ai funerali di Elvira Dalpiaz

La chiesa troppo piccola per contenere tutte le persone che hanno voluto porgere l’ultimo saluto a Elvira Dalpiaz, tanto che in molti hanno dovuto seguire la cerimonia funebre dal sagrato. Stimato medico di base, Elvira «ci ha insegnato la bellezza dello stare insieme, del prendersi cura gli uni degli altri», come ha affermato don Alessio Pellegrin.[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1616921","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]] Una donna che ha speso la sua vita per gli altri, che «non dispensava solo medicine, ma anche e soprattutto umanità e comprensione», tanto che fino agli ultimi istanti di vita ha dimostrato interesse e preoccupazione più per la salute dei genitori che per la sua. «Lei era la “nostra” dottoressa - ha continuato don Alessio - perché da lei ci siamo sempre sentiti curati, ascoltati, accettati». 
Evira aveva manifestato il desiderio di diventare medico fin da bambina. Ha inseguito il suo sogno con determinazione, tanto che, come ha affermato uno dei suoi cari, «se negli anni dell’università non si sentiva sufficientemente pronta per un esame, rinunciava a farlo nella data stabilita e ristudiava tutto da capo, per sapere il più possibile, il meglio possibile». Dopo lunghi anni di studio e specializzazione, aveva ottenuto l’incarico definitivo a Cles un paio d’anni fa. Aveva immediatamente aperto un ambulatorio presso Termon, il suo paese natale. 
Purtroppo non ha potuto godere pienamente del frutto di anni di sacrifici, in quando il male l’ha colpita proprio all’inizio della sua carriera in valle. Ciò nonostante, come ha ricordato don Alessio «Anche nei momenti più difficili della sua malattia Elvira non ha mai mancato di sorridere», a testimonianza della tenacia della dottoressa, che non l’ha abbandonata nemmeno nei periodi più complicati. Una donna che è stata figlia, sorella, nipote, amica, dottoressa, confidente. Dal carattere forte e determinato, tanto che gli altri dottori si sono trovati in difficoltà a trattarla come una paziente, in quanto da loro ritenuta una stimata collega. Si tratta di parole pronunciate nel corso della celebrazione da parenti ed amici di Elvira, in un clima di commozione generale nel quale la comunità di Termon ha salutato l’amata dottoressa che, come aveva precedentemente affermato il sindaco di Campodenno, Daniele Biada, «resterà nel cuore di tanta gente della valle». 
Al termine della cerimonia il mesto corteo fino al vicino camposanto, in un silenzio interrotto solo dai canti intonati dal coro parrocchiale e dalle parole del celebrante.

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