Malosco fuori dall'Unione Alta Anaunia

di Guido Smadelli

Malosco è sostanzialmente fuori dell’Unione dei Comuni Alta Anaunia; Unione che sta per cambiare la propria denominazione, ed orientata ad un nuovo referendum popolare per giungere alla fusione, dopo quella bocciata a fine della scorsa legislatura da due «no» di troppo espressi dagli elettori di Malosco.

Dopo qualche anno di conturbata convivenza, l’Unione dei comuni nata nel novembre 2013, e dopo che Malosco, componente della stessa, ha partecipato lo scorso dicembre alla proposta di fusione con i comuni di Fondo e Castelfondo, ora le porte di uscita di questo comune sono aperte: già la recessione anticipata è stata approvata dal consiglio comunale direttamente interessato, e da quelli di Romeno, Cavareno e Ronzone; unica delibera mancante (obbligatoria, per statuto) è quella di Sarnonico, altro comune sul «chi va là» riguardo all’Unione ed alla possibilità di fusione.

Ipotizzando una delibera del consiglio comunale di Sarnonico che completi l’iter dell’addio, Malosco tornerà ad essere comune autonomo dall’1 gennaio prossimo, data in cui scatterà una revisionata ripartizione delle quote di partecipazione: nella convenzione sottoscritta dagli enti partecipanti veniva stabilità che Romeno partecipava al 27,45%, Cavareno al 23,31, Sarnonico al 21,23, Ronzone al 14,48, e Malosco al 13,53%. Quest’ultimo scemerà a zero; quindi i costi saranno ripartiti tra gli altri in modo diverso, con Romeno al 31,75%, Cavareno al 26,96, Sarnonico al 24,55 e Ronzone al 16,75.

Non è la sola novità stando alle delibere approvate dalla maggior parte dei consigli comunali. Dopo la «guerra dei nomi» scatenata dalle fusioni locali - Fondo, Castelfondo e Malosco dovevano diventare «Comune Alta Val di Non», l’Unione ha nome «Alta Anaunia» - le due parti, ricorse anche a vie giudiziarie, hanno optato per cambi di denominazione, dato che l’una e l’altra sono indicative di un’area più vasta, comprendente tutte le realtà da Romeno a Passo Mendola, da Don a Fondo.

«Abbiamo raggiunto un accordo, per il cambio di denominazione nostro e del prossimo comune nato dal referendum di Fondo, Castelfondo e Malosco» conferma il vicepresidente dell’Unione, Stefano Endrizzi. «La nostra realtà si chiamerà Unione dei Comuni di Cavareno, Romeno, Ronzone e Sarnonico, mentre a Fondo sarà studiata la possibilità di cambiare la denominazione del nascente comune unico a tre». Il nuovo nome dell’Unione diverrà operativo non appena Malosco tornerà ufficialmente ad essere single ? e non appena la citata fusione a tre avrà a sua volta una diversa denominazione (indicato il tempo massimo: «al più tardi entro sei mesi dall’elezione del nuovo consiglio comunale»).

Per tutto ciò si sono rese necessario delle modifiche allo Statuto dell’Unione: e viene ribadita (articolo 10) la volontà di giungere a fusione, con precisazione chiara: «a tal fine i comuni che si rendono disponibili si impegnano a promuovere il coinvolgimento della popolazione e ad avviare le consultazioni referndarie nei termini più brevi possibili». Tradotto, sempre su conferma del citato Stefano Endrizzi: «Giungere al referendum entro la fine della legislatura, in modo da poter andare al voto per il consiglio comunale del nascente ente a primavera 2020, assieme a tutti gli altri enti locali della provincia».

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