La slitta austroungarica «superstar»

di Lorena Stablum

Un nuovo reperto si aggiunge alla collezione di cimeli della Prima guerra mondiale conservata a Forte Strino, sorto sulla strada statale tra l’abitato di Vermiglio e il Passo del Tonale.
Si tratta di una slitta militare austro-ungarica a traino ambidirezionale, adibita al trasporto della mitragliatrice austriaca Schwarzlose 07-12 con treppiede e relative dotazioni (serbatoio di raffreddamento, blindatura e cassette di munizioni).

L’oggetto è stato recuperato nell’agosto del 2016 sul ghiacciaio del Presena orientale da alcuni escursionisti che, passando nella zona, avevano notato emergere dal ghiaccio la porzione anteriore di un pattino in ferro, rivelatosi poi essere parte di una slitta militare austro-ungarica, danneggiata ma completa di tutte le sue parti.
La slitta è stata quindi trattenuta dai custodi forestali e consegnata al Comune di Vermiglio. Oggi, dopo essere stata sottoposta a restauro conservativo da parte della ditta M.P.R. snc su incarico e a cura dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza della Provincia, è esposta al forte e sarà illustrata ai visitatori in occasione dell’inaugurazione della mostra «Il mestiere delle armi», che si terrà sabato 22 luglio alle 17.

«È un ritrovamento davvero importante e siamo di fronte a un pezzo molto raro - commenta Felice Longhi, studioso delle vicende legate al primo conflitto mondiale e responsabile di Forte Strino -. Esiste un solo altro esemplare al museo di Canova, in provincia di Vicenza. Dalle scritte incise sembra che sia stata costruita in Repubblica Ceca nel 1916». Su entrambi i pattini infatti è impresso nel legno il codice «H.SC.S. 16» riferibile alla fabbrica costruttrice, nel quale il numero sedici indica verosimilmente l’anno di fabbricazione, mentre le altre lettere che compongono la sigla si riferirebbero a un’officina satellite della ditta H&C (Höchsmann & Cibulka AG) presente a Hussowitz Brünn, oggi Husovice Brno, Repubblica Ceca, che forniva attrezzatura all’intendenza militare austro-ungarica fin dal 1912.

«Spesso si ha un immaginario della Grande Guerra, con i soldati lasciati a combattere in maniera quasi improvvisata e a sopravvivere nei ricoveri in quota - continua Longhi -. Invece, reperti come questo ci raccontano di come il sistema militare pensasse in primo luogo a realizzare strumenti capaci di offendere e di sconfiggere il nemico. Magari gli stati maggiori trascuravano il vitto dei soldati, ma non gli facevano certo mancare le armi da combattimento.

Nel 2016, a cento anni esatti dalla sua costruzione, la slitta è riaffiorata dai ghiacciai, che sono tuttora custodi della memoria. Nei prossimi anni, le nevi perenni delle nostre montagne avranno ancora molto da dire se consideriamo il trend con cui si stanno sciogliendo. L’acquisizione della slitta - conclude Longhi - permette al forte di arricchire ulteriormente il proprio patrimonio, di mantenersi vivo e di far trovare nuovi stimoli al visitatore».
Primo tra i forti austriaci realizzati nell’alta Val Vermiglio, Forte Strino ospita una mostra permanente dedicata alla «guerra bianca» e ogni anno propone mostre d’arte contemporanea. Il forte fu realizzato dagli austriaci tra il 1860 e il 1861 a presidio della strada tra Vermiglio e il Passo del Tonale, nei pressi del confine con il Regno di Piemonte e Sardegna (dal marzo 1861 Regno d’Italia).

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