Dietrofront della Provincia, scolari da Sporminore a Denno

di Andrea Bergamo

Annunciata da tempo a causa della continua riduzione di neonati, la chiusura della nuova scuola elementare di Sporminore si concretizzerà a partire dal prossimo anno scolastico.
Lo ha deciso la giunta provinciale, che ha stabilito di far convergere gli alunni verso la scuola di Denno piuttosto che a Campodenno come era stato invece previsto dalla stessa giunta in una delibera datata novembre 2015. Una decisione assunta «in base alla richiesta dell’amministrazione comunale in seguito alla rilevazione degli orientamenti delle famiglie» si legge nel documento approvato da Piazza Dante. Ma le cose stanno davvero come riportato nella delibera? «Nì» risponde il sindaco Giovanni Formolo.
 
Di certo Sporminore ora è un paese spaccato, lacerato dalle posizioni inconciliabili di due gruppi di famiglie che hanno portato persino alla divisione del consiglio comunale. Alcuni genitori avevano iscritto già lo scorso anno i propri figli a Campodenno, dove era previsto che confluissero tutti gli studenti di Sporminore. Una parte degli altri genitori ha invece chiesto (e ottenuto) di dirottare i bambini a Denno a partire da settembre.
 
I sindaci dei Comuni di Campodenno e Denno hanno appreso con stupore questa svolta incredibile. Incredibile soprattutto per la distanza tra i plessi che fanno parte dell’istituto comprensivo della Bassa Anaunia. Basta consultare Google Maps per scoprire che la scuola di via don Bosco a Sporminore e quella di Campodenno distano 5 chilometri, mentre il percorso si allunga fino a 8,9 chilometri per raggiungere Denno. A Campodenno non esistono peraltro problemi di spazio per accogliere i ragazzi provenienti da Sporminore e dunque fino a poco tempo fa sembrava naturale che fosse quella la loro destinazione.
 
Quello che il sindaco Formolo indica come un «folto gruppo di genitori» degli alunni, evidentemente, non la pensava così. Tanto da aver raccolto delle firme a fine 2016 (poi consegnate all’amministrazione comunale) per chiedere di ottenere il trasferimento a Denno. Il consiglio comunale, al quale la Provincia ha chiesto di esprimere una preferenza, ha inviato a Trento un documento nel quale si ammettevano le difficoltà e si delegava Piazza Dante l’assunzione di una decisione definitiva. Alla Provincia sono state inviate anche le firme delle famiglie pro-Denno. E così, chi non ha alzato la voce non è stato ascoltato.
 
La notizia è approdata in consiglio comunale a Campodenno negli scorsi giorni, quando il sindaco Daniele Biada ha dato lettura della delibera provinciale senza aggiungere alcun commento. Sia dai banchi di maggioranza sia da quelli di opposizione sono state espresse parole di incredulità e amarezza, con la certezza che questo episodio non agevolerà il lavoro di gestione associata dei servizi nell’ambito della Bassa val di Non.
 
Il primo cittadino di Denno Fabrizio Inama fa sapere invece che «nessuno ha chiesto formalmente al Comune che amministro la disponibilità ad accogliere gli alunni di Sporminore». Inama aveva incontrato circa un mese fa alcuni genitori e il sindaco Formolo: «In quell’occasione avevo risposto che il mio dovere di amministratore è quello di accogliere chiunque, in uno spirito di solidarietà fra comunità. Ma avevo anche consigliato di usufruire della scuola di Campodenno, che è più vicina e presso la quale si recano già alcuni bambini». Le cose sono andate diversamente, ma Denno non sarebbe stato coinvolto in alcun modo: «Non è dato sapere sulla base di quali valutazioni la Provincia abbia assunto questa decisione. In ogni caso, per il momento non esistono problemi di capienza, ma l’arrivo dei nuovi bambini andrà in qualche modo organizzato dall’istituto».

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