Subito il metodo Montessori Chiesta la sperimentazione

Val di Sole, il gruppo: qui 217 famiglie interessate

di Lorena Stablum

Il Gruppo Montessori Val di Sole chiede che anche in Val di Sole sia attivata una sperimentazione del metodo Montessori a partire dall’anno scolastico 2017-2018.

Le famiglie, che da qualche tempo si stanno impegnando perché anche in valle siano istituiti percorsi di studio secondo la metodologia ideata dalla pedagogista ed educatrice Maria Montessori, non si fermano nonostante la Provincia, per voce del presidente Ugo Rossi, abbia evidenziato in una lettera che l’estensione del metodo ad altre realtà «potrà avvenire solo dopo un adeguato tempo di valutazione degli esiti pedagogici, proprio al fine di riscontrarne la validità e l’efficacia in relazione alle specifiche caratterizzazioni dell’ordinamento scolastico provinciale».

La scelta di attendere il termine della sperimentazione non è condivisa dai genitori che desiderano, invece, poter iscrivere già a partire dal prossimo anno scolastico i propri figli al tali percorsi educativi e formativi. Per questo si richiamano ai contenuti della Convenzione rinnovata tra il Ministero della pubblica istruzione e l’Opera Nazionale Montessori che stabilisce come le istituzioni scolastiche possano istituire questi percorsi sulla base di una specifica richiesta da parte delle famiglie, invitando peraltro gli uffici scolastici regionali a sostenerne la realizzazione.

«Nella delibera 2444/2015 - precisa il gruppo di mamme e papà - la Provincia attiva tre sperimentazioni, a Trento, Rovereto e Pergine, volendo garantire presidi nelle località che hanno evidenziato maggiori richieste da parte delle famiglie. Se guardiamo alla Val di Sole, ci sono 217 famiglie che hanno dimostrato interesse per questo percorso e i bambini pre-iscritti alla sezione/classe Montessori per l’anno prossimo sono 50. I numeri quindi - aggiungono i genitori - sono analoghi a quelli di altre zone della provincia che contano una popolazione molto più numerosa di quella solandra, comprese le tre realtà individuate per la sperimentazione in atto.

Chiediamo quindi che anche da noi possa essere avviata una sperimentazione della metodologia tanto più che nessuna delle esperienze attivate è stata collocata in una delle valli del Trentino. I risultati che emergeranno dai grandi centri non potranno essere esportati in tutto il territorio provinciale e, in particolare, nelle valli per le differenti caratteristiche geografiche e socio culturali». I genitori però sono andati anche oltre nell’analisi di eventuali conseguenze derivanti dall’avvio di percorsi montessoriani, verificando la composizione delle classi della valle.

«Riguardo al possibile "effetto impoverimento" sul numero dei bambini iscritti alla scuola tradizionale che è stato paventato - concludono - abbiamo riscontrato che l’eventuale istituzione di un’unica sezione di materna e un’unica classe di primaria a metodo Montessori in tutta la valle non comporterebbe conseguenze significative dal momento che i bambini iscritti a tale classe e sezione provengono in modo uniforme da tutta la valle. L’unificazione dei plessi con la presenza di pluriclassi, inoltre, rende ancor meno significativo tale fenomeno».

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