Sgs Malé, lo sfogo di Zanella in consiglio

di Lorena Stablum

Arriva in consiglio comunale di Malé lo sfogo di Giuliano Zanella, dopo le dimissioni da presidente della Società di Servizi Sgs. Al termine di una seduta, che ha visto il gruppo di minoranza accomodarsi tra il pubblico fino alla trattazione del punto 9, il consigliere di maggioranza Zanella si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del proprio gruppo di appartenenza.
La discussione è nata su proposta della minoranza, che aveva chiesto di inserire all’ordine del giorno un punto in merito all’avvicendamento nel consiglio di amministrazione della società. Lo scorso ottobre, dopo le dimissioni dell’intero cda - oltre a Zanella, Gianfranco Rao ed Elisabetta Andreis - l’amministrazione comunale aveva provveduto a nominarne uno nuovo, indicando nell’assessore all’acquedotto e alle politiche giovanili Daniele Gosetti il presidente e come consiglieri Elisabetta Renzi, poi sostituita con Sonia Giacomoni, e Marco Cristiano Cersosimo Ippolito.

«Vorrei dire due cose sul modo in cui sono stato trattato - ha iniziato Zanella, dopo che il sindaco Bruno Paganini ha brevemente esposto quanto avvenuto in Sgs -. In due anni e mezzo, ho affrontato una cosa non mia. Sono stato abbandonato da tutti sulla questione della dipendente che ha preso dei soldi. Il cda, guidato da me, ha ottenuto buoni risultati: abbiamo pagato 260.000 euro di debiti, abbiamo stipulato convenzioni per 30.000 euro e 40.000 persone, oltre che risparmiare 100.000 euro di gasolio.
Mi avete preso in giro. Ho aiutato Alberto in campagna elettorale e non mi ha nemmeno chiamato dopo le mie dimissioni. Peccato! Si potevano fare tantissime cose. Invece, ho sempre ricevuto dei no».

«Non mi piacciono le confessioni pubbliche - ha quindi stigmatizzato Alberto Gasperini, chiamato in causa -. Nessuno ha mai messo in discussione il tuo operato e l’ho sempre sostenuto, ma mi hai chiesto l’impossibile. Non posso cambiare le norme giuridiche secondo le tue richieste».
Dopodiché anche il sindaco e Gosetti hanno espresso il proprio rammarico per la scelta del cda e di Zanella.

A chiudere il dibattito, quindi, è intervenuto Aldo Costanzi, sottolineando che si tratta di una questione interna al gruppo di maggioranza e che, perciò, va affrontata in altra sede. Nonostante lo sfogo, Zanella non ha mostrato l’intenzione di abbandonare il gruppo di Paganini sebbene, solo poco prima, avesse lasciato l’aula in occasione della votazione sul bilancio di previsione del Consorzio Stn, dando l’idea di voler far saltare il numero legale: oltre alla minoranza, erano assenti infatti un consigliere di maggioranza e Gasperini che, dopo l’illustrazione del bilancio del consorzio in qualità di presidente, si era allontanato dall’aula.
La votazione però è avvenuta in modo regolare perché Paganini, che ha ribadito come il doppio ruolo di Gasperini non sia incompatibile, ha richiamato il consigliere per votare sul punto.
Fino ad allora il consiglio, che pure aveva all’ordine del giorno questioni importanti, tra cui Stn appunto, ma anche l’approvazione del progetto e della convenzione quadro per la gestione associata dei servizi tra i Comuni di Caldes, Cavizzana, Croviana, Malé, Rabbi e Terzolas, era proceduto in maniera spedita.

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