Gli artigiani nelle terre del Tronto in aiuto alle popolazioni terremotate

Due interventi che in borghi «dimenticati» dalle luci dei riflettori, dopo il sisma in centro Italia, rappresentano un grande aiuto per recuperare ritmi di vita che sembravano perduti per sempre.
 
Una sala polivalente a Pretare, frazione di Arquata del Tronto, e un centro commerciale lungo la Salaria, nel territorio di Accumoli (Rieti): un doppio progetto nel quale gli artigiani della Valle di Non hanno un ruolo attivo molto importante. Non sono soli: con loro c’è l’onlus emiliana
 
«Tutti insieme a Rovereto e Sant’Antonio», nata dopo il terremoto del 2012, e con la quale gli artigiani nonesi hanno un saldo legame d amicizia che dura da allora. Da quando nei primi mesi del 2013, in 140 partirono dalla val di Non per costruire in pochi mesi un centro polivalente per la citttadina emiliana di Rovereto sul Secchia. In quell’occasione, tra abbattimento dei costi, donazioni in materiale e manodopera, e aiuti economici pari a 329.000 euro, venne coperta una spesa di 661 mila euro: un miracolo di solidarietà e amicizia.
 
Che gli artigiani nonesi, con gli «amici» emiliani (con cui ci sono altre due associazioni  Comm.unity e «Il grande cuore di Sassolo») vogliono ripetere. Ed hanno già trovato un solido aiuto nell’appoggio del Bim dell’Adige, assicurato dal presidente Giuseppe Negri. Naturalmente non basta: come quattro anni fa bisognerà unire le forze, e anche i cittadini potranno contribuire sostenendo i due progetti che saranno presentati in un incontro pubblico che si terrà sabato 10 dicembre, alle 17, all’auditorium di Taio.
 
«Erano passati due giorni dal terremoto quando Venanzio (Malavolta della onlus emiliana, ndr) mi ha chiamato - racconta Massimo Zadra, presidente degli artigiani nonesi -; ho subito capito cosa aveva in mente: fare qualcosa per le popolazioni delle terre del Tronto. Da lì sono cominciati gli incontri per ragionare su come muoverci». A cui sono seguiti gli incontri istituzionali, con le amministrazioni locali, le associazioni e le attività economiche, con la Croce Rossa. Una volta individuati i due progetti, in ottobre c’è stata anche la condivisione a Palazzo Chigi con Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione.
 
Adesso si entra nella fase operativa, per questo «Amici e Artigiani della valle di Non» stanno lanciando una campagna a tamburo battente per dare la massima visibilità ai due progetti e per evidenziare l’impegno di quanti vorranno contribuire concretamente alla loro realizzazione. 
 
«È nata prima l’idea della sala polivalente per Pretare, anche perché da lì è venuta una specifica richiesta, ma ci siamo posti anche il problema di dare nuova linfa al commercio - continua Zadra -; e così abbiamo colto al volo l’occasione dei 33 container che possono essere recuperati da una struttura analoga realizzata a Cavezzo, in provincia di Modena, e che saranno liberati a fine dicembre». 
 
La sala polivalente di Pretare sarà una struttura prefabbricata di pannellli antisismici Xlam, una scelta dovuta anche alla distanza: ci vogliono sei ore di auto per raggiungere la frazione di Arquata del Tronto, in una zona dove mancano anche materiali e competenze per realizzare questo tipo di costruzione, il cui valore stimato è di 300 mila euro. «Come accaduto in Emilia, contiamo di abbattere i costi di almeno i due terzi, il resto verrà coperto con le donazioni - spiega Zadra -, ma la cosa bella è che la sala polivalente di Pretare diventerà una struttura fissa, definitiva». E anche molto versatile, in grado di offrire agli abitanti del piccolo paese (che aumentano con i flussi estivi), un sala con cucina e servizi, adatta ad ospitare attività sociali, spettacoli, e anche funzioni religiose come chiesto dal parroco: in una rientranza che può essere chiusa da una porta verrà ospitato l’altare. Sarà pronta per quanto, tra marzo aprile e maggio, gli sfollati entreranno nelle casette prefabbricate realizzate lì vicino.
 
Da Cavezzo invece si preparano a partire 32 camion con i container che, una volta rimontati e sistemati, diventeranno il «Centro commerciale Monti della Laga» di Accumoli. «La Regione Lazio ci ha messo il terreno, e noi in dicembre cominceremo a costruire la platea in legno di 900 metri quadrati -  spiega Venanzio Malavolta -, ci vorranno qualcosa come 15mila viti: un impegno enorme per i volontari, ma è una sfida che percorriamo volentieri». Per l’allestimento la spesa sarà di 150 mila, di cui solo 40 mila per il trasporto. «Per Pasqua i cittadini di Arquata del Tronto avranno a disposizione ristorante, bar, farmacia, negozi di alimentari, un negozio elettrico, un gommista, un ufficio comunale e uno per le associazioni - conclude Malavolta -; insomma quanto necessario a coprire le esigenze fondamentali». Le opere, cui lavoreranno insieme trentini ed emiliani, saranno donate alle rispettive amministrazioni.

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