Fai, il censimento

È una rarità, ma serve un intervento di sistemazione

Non c’è solo la «Casa degli Affreschi» di Ossana, anche in Valle di Non ci sono dei «Luoghi del cuore» da porre sotto i riflettori per promuoverne la conservazione e la valorizzazione. Con il sostegno dell’amministrazione comunale ad essere segnalato al censimento nazionale del Fai 2016, è il mulino del burrone del Rio Sass, noto anche come «Mulino dei Maghi» (dal nome dei titolari, i fratelli Covi detti «maghi») che s’incontra percorrendo la passeggiata che porta verso il lago Smeraldo: un luogo magico dove è stato girato anche un film, uscito nelle sale nel 2012, «Itaker» con Michele Placido, il racconto di un viaggio dall’Italia alla Germania nel 1962.
 
«Un mulino con tre ruote così è una rarità - dice Manuela Dalnodar, socia della coop Smeraldo - e non lo dico io, lo dicono i visitatori che vengono da tutta Italia». Il mulino non lavora più, da tempo immemorabile. «Non me lo ricordo funzionante, ma con la parte interna ancora in uno stato discreto sì - scava nella memoria Dalnodar -, poi attorno al 1990 il Comune è intervenuto con una prima ristrutturazione ed era diventato bellissimo, con tutte e tre le ruote che giravano perfettamente. Ma sono “macchine” delicate che richiedono una manutenzione continua...»
 
Manuela Dalnodar è una volontaria e da cinque anni, coinvolgendo prima il marito e poi alcuni conoscenti, si «prende cura» sia del mulino Bertagnolli, che in centro a Fondo costituisce il punto di partenza delle escursioni guidate al canyon rio Sass (a cura della cooperativa Smeraldo), sia del «Mulino dei Maghi» lungo la passeggiata libera. «Il mulino Bertagnolli è stato l’ultimo del paese che ha smesso di lavorare, nel 1961, e all’interno tutta la struttura è completa, com’è stata lasciata allora dai mugnai - spiega Daldonar -. Sono stati fatti dei lavori di sistemazione dal Comune per renderlo visitabile ed io, come socia della cooperativa, durante i mesi estivi, sto lì e accolgo le persone. E poi do infomazioni anche sull’altro mulino». A Fondo erano in attività ben sette mulini, di famiglie diverse. «Due sono stati trasformati in case d’abitazione - racconta Manuela Dalnodar - gli altri sono rimasti nella piana del lago e si sono deteriorati, poi la piana è stata ripulita e hanno fatto l’invaso». 
 
Il mulino Bertagnolli e il mulino dei Maghi, dunque, sono i soli testimoni di un tempo ormai andato. Oggi sopra il mulino Bertagnolli è stato allestito un piccolo museo «La casa dell’Acqua», un luogo di scoperta del territorio. «Due cose completamente diverse - sentenzia Dalnodar -, uno è la vita vissuta, l’altro una struttura interattiva». 
 
Nel tempo libero la signora con il suo gruppo di volontari fa la spola tra un mulino e l’altro. C’è sempre qualcosa da fare, la ruota che si ferma e gli ingranaggi da ingrassare, c’è da tenere pulito il canale e raccogliere i legni che i bambini buttano giocando, una volta alla settimana Manuela Dalnodar pulisce a fondo anche l’interno. «Tutti gli anni poi ci facciamo un calendario, per apportare piccole migliorie - spiega -. Il “mulino dei maghi” dentro è vuoto, e le ruote girano e non girano, insomma avrebbe bisogno di un bell’intervento di  sistemazione». Ecco il perché della segnalazione al Fai che, con il censimento «I luoghi del cuore», intende contribuire al recupero di queste meraviglie. «Io personalmente ho raccolto mille firme sui modelli cartacei, girando casa per casa - conclude Manuela Dalnodar - e sono andata a sollecitare tutte le associazioni che operano in ambito turistico. Spero proprio che serva».

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