Tassullo Materiali Spa posti di lavoro a rischio

Istanza di fallimento depositata dal liquidatore

Il commissario liquidatore della Tassullo Materiali spa, Alberto Bombardelli, ha depositato martedì scorso in Tribunale a Trento istanza di «dichiarazione di fallimento in corso di procedura» del concordato liquidatorio, concesso all’azienda a fine 2015, dopo che la stessa aveva tentato la via del concordato preventivo in continuità aziendale.

La richiesta è avvenuta a norma dell’articolo 173 della Legge fallimentare, che prevede che «il commissario giudiziale, se accerta che il debitore ha occultato o dissimulato parte dell’attivo, dolosamente omesso di denunciare uno o più crediti, esposto passività insussistenti o commesso altri atti di frode, deve darne immediata notizia al giudice delegato, il quale, fatte le opportune indagini, promuove dal Tribunale la dichiarazione di fallimento». «Il fallimento - prosegue l’articolo - è dichiarato anche se il debitore durante la procedura di concordato compie atti non autorizzati a norma dell’art. 167 o comunque diretti a frodare le ragioni dei creditori, o se in qualunque momento risulta che mancano le condizioni prescritte per l’ammissibilità del concordato».

Secondo quanto è stato possibile accertare, il problema non sarebbe provocato dalla mancata sostenibilità del concordato, posto che il commissario liquidatore non ha ancora depositato la relazione di valutazione, prevista dall’art. 172 della stessa Legge fallimentare, che deve essere consegnata 45 giorni prima dell’adunanza dei creditori, rinviata al 29 giugno.

All’origine dell’istanza ci sarebbe invece un comportamento dell’azienda non conforme all’assoluta trasparenza richiesta per l’ammissione al concordato in tutte le sue forme, inclusa quella liquidatoria che prevede la cessione delle attività.

La procedura prevede ora che il debitore (rappresentante legale e avvocati dell’azienda) venga ascoltato dal giudice fallimentare il 26 maggio in tribunale e che il magistrato poi decida: dunque, la revoca del concordato non è scontata né il fallimento sicuro.

Ma intanto la notizia ha suscitato la ovvia preoccupazione dei sindacati e dei 62 lavoratori della Tassullo Materiali spa che nel dicembre dello scorso anno avevano ottenuto l’accesso alla cassa integrazione straordinaria per un anno, in attesa della definizione della procedura. Se il concordato fosse infatti revocato, la conseguenza praticamente certa sarebbe il fallimento. E siccome i creditori hanno già ricevuto notifica dell’operato del commissario, essi stessi potrebbero a questo punto proporre istanza di fallimento.

Commenta Maurizio Zabbeni, della Fillea Cgil, che segue la crisi della Tassullo Materiai insieme ai colleghi di Cisl e Uil: «Stiamo cercando di capire cosa è accaduto, anche perché lavoro pare ce ne sia abbastanza da mantenere i livelli occupazionali. Mi hanno riferito che gli ordinativi sono raddoppiati rispetto allo scorso mese e infatti il ricorso alla cassa integrazione finora è stato ridotto».

Zabbeni tra l’altro prefigura un problema per tutti i dipendenti della Tassullo spa, il cui core business è quello dei materiali: «Sappiamo che l’azienda ha avuto difficoltà a far stare in piedi il piano concordatario, che sta cercando la possibilità di andare avanti ma sappiamo anche che alcuni asset strategici sono in vendita. E questo ovviamente ci preoccupa, perché se è vero che il progetto «data center» nelle celle ipogee è in grado di produrre molti milioni di fatturato, è un progetto che agli attuali dipendenti non garantisce il posto di lavoro». Quindi, conclude Zabbeni, «piuttosto che uno spezzatino è meglio una liquidazione della società e una ripartenza che tenga conto dell’attività caratteristica».

Comunque sia, di sicuro la Tassullo Materiali spa ha una situazione debitoria complicata: ammontano infatti a 750 i creditori che si sono insinuati nella procedura tra lavoratori, fornitori, enti pubblici e banche, per un totale superiore a 51 milioni. E a proposito di banche c’è da registrare che l’esposizione della società nei confronti di quattordici istituti di credito ha raggiunto a fine marzo i 24.795.168 euro, di cui 20.378.486 euro in mutui. Proprio le banche che avrebbero chiuso nei mesi scorsi i rubinetti, provocando ulteriori problemi alla Tassullo Materiali spa.

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