Se manca l'operaio il sindaco ramazza

Enzo Bergamo, da 15 anni alla guida del Comune di Nanno

di Andrea Bergamo

Da 15 anni alla guida del Comune di Nanno (poco più di 600 anime), il sindaco Enzo Bergamo si prepara a sfilarsi la fascia tricolore e consegnare le chiavi del municipio al commissario di Ville d'Anaunia, che dal primo gennaio riunirà anche Tuenno e Tassullo. Impossibile sopravvivere da soli, tanto che dopo il pensionamento dell'operaio comunale il primo cittadino si è visto costretto varie volte a rimboccarsi le maniche e munirsi di ramazza per spazzare la piazza o usare zappa e badile per pulire le condotte di scarico dell'acqua piovana.

Sindaco Bergamo, dopo la nascita del Comune unico intende proseguire il suo impegno di amministratore?

«Prima come consigliere e poi come sindaco, per tre decenni sono stato in Comune. E' giusto pensare ad un ricambio. Assieme ai colleghi degli altri due municipi coinvolti nella fusione si sta però valutando l'opportunità di mantenere una presenza nel futuro consiglio comunale».

A maggio gli elettori saranno chiamati alle urne per le comunali.
«Dopo le festività natalizie le tre giunte si riuniranno per valutare eventuali disponibilità. L'idea è di dare vita ad una lista che raccolga gli amministratori degli ex Comuni».

A partire dal primo gennaio il Comune unico sarà retto da un commissario, che sarà nominato oggi dalla Provincia. Da tempo impazza il toto-nomi.

«L'importante è che sia una persona con buona disponibilità di tempo, perché i prossimi saranno mesi determinanti per stabilire l'assetto organizzativo e portare avanti opere importanti. Ricordo l'ex magazzino Capsa al posto del quale sorgerà una casa sociale e l'allargamento della strada che porta al ponte sul Noce».

A proposito di opere, facciamo un bilancio di questi 15 anni di governo.

«Sono soddisfatto, ma preferisco evitare di fare un elenco dei lavori realizzati. Se si è lavorato bene - e questo spetta ai cittadini dirlo - il merito è dei colleghi di giunta e dei consiglieri che si sono susseguiti. Un sindaco da solo non può fare molto. Abbiamo lavorato per mantenere vivo il paese».

Ora però la materna rischia di chiudere a causa del ridotto numero di iscritti. Il Comune sta tentando il salvataggio?

«Questo è un tasto dolente. Ho incontrato il governatore Ugo Rossi per discuterne, ma quando i numeri sono ridotti è difficile mantenere un servizio. Ritengo positivo l'impegno della presidente della scuola, Francesca Concer, che con il comitato di gestione sta verificando la disponibilità dei genitori di paesi limitrofi ad iscrivere i figli a Nanno. Potrebbe anche essere attivato un servizio di trasporto ad hoc».

Alcuni temono che la nascita del nuovo Comune sia in realtà un mascherato assorbimento da parte di Tuenno. Cosa risponde?

«Il municipio di Nanno non chiude, grazie al decentramento del servizio tributi, e negli uffici saranno presenti due dipendenti. Il Comune di Ville d'Anaunia non potrà permettersi di dimenticarci. Rimanere autonomi, comunque, non sarebbe stato possibile».

Il blocco delle assunzioni ha anche comportato che a fine legislatura lei vestisse pure i panni di operaio comunale.

«Da quando l'operaio è andato in pensione, ci siamo dati da fare in prima persona, a titolo di volontariato, per sopperire alle mancanze. Al fine di contenere le spese, la giunta ha preferito evitare di affidare l'incarico a persone esterne, eccetto casi particolari. Grazie alla fusione questo servizio ci sarà garantito, anche se il numero di operai risulta comunque contenuto. Contiamo dunque sulla sensibilità della giunta provinciale, affinché possa concedere una deroga al blocco delle assunzioni».

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