Padre Giorgio vola in Vietnam dopo 38 anni di missione in Ghana

Dalla comunità di Ronzone avrà un assegno di 10 mila euro per realizzare un dispensario medico

di Guido Smadelli

Dopo 38 anni di missione in Ghana, padre Giorgio Abram si sposta in Vietnam. Continuerà però a seguire i «suoi» ragazzi in Africa, come fa da una vita. Sabato, nella sala riunioni del Municipio, padre Giorgio incontrerà la comunità che lo ha adottato (lui di Ronzone è nativo, ma da famiglia residente altrove; nel giugno 2008 il comune altoanauniense gli ha conferito la cittadinanza onoraria), per presentare il suo libro «Quattro gatti senza storia», dove egli narra le proprie esperienze, non senza un sottile fino di ironia ed autoironia. Domenica, grazie ad un cambio di programmi concesso dal decano e parroco don Mauro Leonardelli , che aveva già programmato le celebrazioni dei morti, celebrerà la messa solenne nella chiesa parrocchiale. 

Padre Giorgio non se ne andrà da Ronzone a mani vuote. La comunità già qualche anno fa gli aveva consegnato un contributo da 5.800 euro, per realizzare un «pozzo per la vita»: un pozzo artesiano dove attingere acqua potabile, che garantisce difese da malattie spesso causa di un «fine corsa» dovuto all'ingestione di acqua inquinata. Opera già realizzata; e sabato sera al missionario sarà consegnata la somma di 10 mila euro, per la realizzazione, sempre in Ghana, di un dispensario medico, indisensabile per combattere le frequenti malattie che affliggono la popolazione, ed in particolare i giovanissimi. Anche la vendita del libro di cui sopra serve a raccogliere fondi per lo stesso fine: sono destinati alla costruzione di un reparto di isolamento per la cura di malattie infettive gravi quali il colera e l'ebola. «Noi sosteniamo queste iniziative, come comune», sottolinea l'assessore alle politiche sociali Loretta Abram . «Contribuendo ai progetti di solidarietà destinandovi ad esempio i ricavi dell'affitto della sala polifunzionale, concessa per varie attività». 

Padre Giorgio Abram nasce il 4 febbraio 1944 a Ronzone, dove i genitori, all'epoca residenti a Cristo Re (Trento) erano sfollati. Il giovane Giorgio segue gli studi a Trento, il liceo a Brescia, così come il corso per paramedici. Poi l'università teologica a Roma; e nel 1970 viene ordinato sacerdote, frate minore conventuale, cioè francescano. Prosegue gli studi a Roma; laurea in legge nel 1974, e la sua tesi viene pubblicata l'anno seguente dall'«Associazione elvetica per i diritti umani» di Lugano. Si specializza quindi in giurisprudenza, e dal 1973 è docente di filosofia a Padova, trovando il tempo per ottenere dei certificati al Maryknoll College di New York e alla Notre Dame University dell'Ohio. 

La sua avventura ghanese inizia nel 1977; viene inviato nel Paese africano per aprire una nuova missione a Takoradi, e diventa nel frattempo rappresentante della Federazione internazionale delle associazioni contro la lebbra, per essere poi fondatore dell'«International Anti Lepory Organization». La storia sarebbe ancora lunga; tra molte altre cose si possono annotare il conferimento di Cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica Italiana, il premio «Raoul Follereau, il Grand Medal Award della Repubblica del Ghana conferitogli per due volte (nel 2007 e nel 2008), il «Certificate of honour» del Ministero della sanità del Ghana. 

Per decenni si è impegnato nella lotta contro la lebbra, e per rendere efficiente il sistema sanitario ghanese; quando era giunto nel Paese africano, nel 1977, i casi di lebbra annui erano 50 mila, ad inizio 2005 erano scesi a 737. Dal 1998 ha aperto un altro fronte: la cura dell'«Ulcera del Buruli», malattia microbatterica, teorica parente della lebbra per i devastanti effetti che produce, ed anche qui i risultati sono stati evidenti. 

Ora la sua avventura prosegue in Vietnam, dove vi sono altre popolazioni, altre realtà, altre malattie. Ma al «suo» Ghana rimane collegato; si dividerà tra Asia ed Africa, per proseguire, con la consueta energia, la sua missione.

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