«Con la fascia vinco la timidezza»

Chiara Berti, 19 anni, si racconta dopo aver vinto il titolo regionale: «È stato il mio riscatto»

Un calcio ai pregiudizi su un tacco di diversi centimetri. Chiara Berti, 19 anni di Denno, mamma farmacista e papà geologo, ha sfilato sul palco di Bressanone dove è stata incoronata Miss Trentino Alto Adige anche con i pantaloni, oltre che body e abitino di ordinanza. La sua vittoria è una pedata alla timidezza (il gergo pallonaro va bene visto che David, con il quale è fidanzata da 5 anni, è calciatore). La «pace del mondo» delle reginette che non sanno cosa rispondere e che sbagliano regolarmente i congiuntivi è lontana dalla passerella regionale dove giovani determinate e spigliate provano a ritagliarsi i cinque minuti (e forse più) che secondo Andy Warrol sono destinati a ogni essere umano del pianeta. Charia Berti era arrivata in piazza del Duomo come Miss Cinema (fascia poi «ereditata» da Noemi Buono) e se n'è andata come la più bella della regione, con la «spericolata» altoatesina Maria Gummerer seconda (pratica acrobazie aeree).

«È un'emozione strana - confessa Berti il mattino dopo - Ero stanchissima e sono crollata appena ho messo la testa sul cuscino. Ma è stato un risveglio molto bello». Mezza valle di Non si è congratulata con lei (amici e conoscenti vorrebbero già organizzare trasferte a Jesolo per sostenerla tra il 2 e il 4 settembre quando avverrà la prima e durissima selezione: da 211 a 33 ragazze), compreso il sindaco di Denno. È nata il 29 maggio del 1996 e si è da poco diplomata al liceo scientifico di Cles. Tra un anno potrebbe decidere di iscriversi alla facoltà di farmacia, a Padova o a Bologna. Ma intanto guarda a Jesolo, anche se il suo orizzonte è più lontano: «Mi immagino con una bella famiglia, anche numerosa», dice.
Niente «pace nel mondo», insomma?
«Adesso che ho vissuto il concorso in prima persona posso dirlo: questa delle miss belle ma un po' oche è una diceria. In questi mesi ho conosciuto ragazze non solo esteticamente attraenti, ma anche intelligenti e con valori stabili e solidi principi. E anch'io credo di essere così».
Quindi la tua vita non cambia?
«No. Resto quella che ero».
Il fidanzato è d'accordo o è geloso?
«Sana gelosia, come del resto la mia. Ma c'è sempre stato in questo periodo di serate e sfilate. E ognuno di noi rispetta le scelte dell'altro: siamo cresciuti assieme».
A Bressanone hai deciso di sfilare anche con i pantaloni: mai vista una miss così...
«Mi fa piacere che la cosa abbia colpito. È il mio abito portafortuna. E ha una sua "storia" perché lo volevo per il matrimonio di mia sorella per il quale non è stato usato, ma mio papà mi ha detto che l'avrei sicuramente potuto indossare in altre occasioni...».
La vittoria a Bressanone?
«Un riscatto. Per me, per questi anni difficili alle superiori e per la mia timidezza. Certo, non in campo scolastico, ma comunque un riscatto. E a Jesolo spero di imparare ancora: devo molto alla Soleo (l'agenzia di Sonia Leonardi che cura le selezioni regionali, ndr) e al suo staff che in questo periodo è stato quasi come una seconda famiglia per me».
Ha vinto un viaggio a Sharm...
«...dove spero di andarci quanto prima. Mi piace viaggiare. E vorrei visitare anche città come New York, così diverse dal nostro Trentino».
Pregi e difetti della più bella della regione?
«Sono semplice e altruista, ma anche timida e permalosa: me la prendo soprattutto con le persone che mi stanno più vicine».

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