Cles: serata con Fausto De Stefani per un aiuto concreto al Nepal

«Della tragedia non si parla più ma in Nepal l’emergenza continua, soprattutto le valli sono dimenticate e l’impegno per ricostruire durerà degli anni». A descrivere la situazione nel «Paese delle nevi» prostrato dal terremoto del 25 aprile scorso è Fausto De Stefani, l'alpinista che ha salito tutti i 14 ottomila e che è impegnato da anni in progetti di solidarietà con la Fondazione Senza frontiere onlus. De Stefani è rientrato da una ventina di giorni dal Nepal, dove tornerà ai primi di novembre.

Domani (mercoledì 26 agosto), alle ore 20, De Stefani sarà protagonista, alla sala polifunzionale del Centro del tempo libero, di una serata organizzata dalla Sat di Cles. Il ricavato dell’incontro, ad offerta libera, sarà devoluto interamente ai progetti di aiuto al Nepal che - ci spiega lo stesso De Stefani - continuano sia a Kirtipur (dove si trova la Rarahil Memorial School costruita dall’associazione), sia nei villaggi di montagna di più difficile accesso, come quelli di Nayagaon e di Chainpur, che si trovano in una piccola valle laterale della valle di Gorkha.

«Servono soprattutto lamiere - fa presente De Stefani - paglia di riso e bambu per costruire ripari, sia per le persone, sia per i cereali e gli animali. Le abitazioni provvisorie di legno e bambu sono di per sè antisismiche, a quello del materiale si somma il costo dei portatori, ma i costi di case in muratura e cemento sarebbero alti, perché bisognerebbe trasportare i materiali nei villaggi con l’elicottero. Ritengono che sia meglio lavorare su piccoli progetti in modo da iniziare, finire e consegnare».

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