Era ai domiciliari: tradito da Fb, portato in carcere

Infranto uno dei divieti imposti dal giudice

Coinvolto nell’operazione Illirya, rilevante indagine condotta dalla Compagnia di Cles nell’anno 2011, che disarticolò un eterogeneo sodalizio delinquenziale dedito allo smercio di droghe nelle Valli del Noce, R.I., slavo  di 41 anni, stava scontando gli arresti domiciliari presso la propria residenza di Cles.

Il suo comportamento è da sempre apparso assolutamente impeccabile agli uomini della Compagnia di Cles: mai infatti l’uomo era venuto meno alle diverse prescrizioni impostegli dal magistrato. Almeno fino a qualche giorno fa, quando ad un appuntato in servizio presso quel Comando non è sfuggito uno di quei consueti suggerimenti di amicizia originati da facebook, quella sorta di presentazione dell’amico di un amico ovvero di, così sono indicate dal social network, persone che potresti conoscere.

La faccia del tipo era proprio quella del detenuto domiciliare R.I., il quale non avrebbe potuto, stando alle prescrizioni del Giudice, intrattenere rapporti, anche telematici, con persone diverse dai suoi stretti congiunti. Ai militari è bastato visionare la pagina Facebook che lo straniero aveva aperto con uno pseudonimo per capire che i legami di “amicizia” instaurati nel tempo dal medesimo erano numerosi e che egli regolarmente si intratteneva in conversazioni con dette persone (talune note per i loro precedenti penali), per di più pubblicando imprudentemente foto che lo ritraevano in maniera assolutamente inequivocabile.

Quanto accertato è stato partecipato al Tribunale di Sorveglianza di Trento che, preso atto dell’evidente quanto sistematica violazione ad uno dei divieti imposti, ha disposto, con ordinanza, la carcerazione del reo. L’uomo è stato così arrestato e portato presso il carcere trentino. 

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