Pejo, ok ai lavori a San Rocco

Nella sistemazione dell’area cimiteriale circostante la chiesetta di San Rocco (ex cimitero militare) di Pejo non potranno essere realizzati la pavimentazione in selciato lungo i tumuli e la copertura del cannone. La pavimentazione in selciato potrà essere realizzata «limitatamente alla parte lungo il viale di accesso al complesso da ovest con materiali, finiture e modalità di posa da concordarsi con la Soprintendenza, della prevista nuova recinzione dovrà essere concordata e individuata l’esatta posizione, per il cancello di ferro sul viale d’accesso dovranno essere presentati specifici elaborati grafici che evidenzino dettagli esecutivi, materiali e finiture e per l’impianto di irrigazione dovranno essere concordate con la Soprintendenza competente le metodologie esecutive di realizzazione».
È quanto ha deliberato la giunta provinciale, accogliendo parzialmente il ricorso presentato dal sindaco di Pejo Angelo Dalpez alla prima prescrizione contenuta nella determinazione con cui la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia, il 4 novembre 2014, ha autorizzato le opere.


Dalpez aveva evidenziato che le pavimentazioni vengono realizzate con piastre di sasso locali, materiali quindi totalmente naturali, per avere un ingresso alla chiesa e all’area circostante più pulito e più facilmente percorribile nei giorni di pioggia, che la nuova recinzione - circa 6 metri lineari con stanghe di larice lasciate al naturale - serve per fermare l’entrata di animali selvatici e soprattutto domestici, così come il cancello in ferro battuto, mentre la copertura del cannone servirebbe a conservare con maggior efficacia tutta la struttura metallica evitando il trattamento antiruggine semestrale e soprattutto a conservare nel tempo le ruote in legno. Il Sottocomitato per beni monumentali e storico-artistici, favorevole ad accogliere alcune richieste, ha espresso parere contrario sulla copertura del cannone evidenziando che esistono metodologie di restauro che possono garantire la conservazione del cannone senza l’inserimento di una nuova copertura; «considerata l’altitudine e le condizioni ambientali, se con tali provvedimenti non fosse possibile la conservazione del bene - si legge nella delibera - se ne consiglia il ricovero in luogo protetto per il periodo invernale».

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