Casa Sebastiano, il sogno diventa realtà

È stata posata ieri pomeriggio la prima pietra per la realizzazione di Casa Sebastiano, un centro specializzato all'accoglimento di persone di tutte le età affette da autismo - migliorandone la qualità della vita -, alla riabilitazione, al trattamento sociale e sanitario ed alla formazione di operatori qualificati, direttamente collegato al mondo della ricerca nel campo della patologia autistica

di Federica Chini

È stata posata ieri pomeriggio la prima pietra per la realizzazione di Casa Sebastiano, un centro specializzato all'accoglimento di persone di tutte le età affette da autismo - migliorandone la qualità della vita -, alla riabilitazione, al trattamento sociale e sanitario ed alla formazione di operatori qualificati, direttamente collegato al mondo della ricerca nel campo della patologia autistica.
Il complesso sarà realizzato nell'area dell'ex monopolio, su una superficie di circa 4.000 metri quadrati, nel quale saranno collocati spazi residenziali, ambulatoriali e riabilitativi, laboratori ludici ed occupazionali: i futuri ospiti potranno svolgere attività lavorative in laboratori ed in una azienda agricola, divertirsi e praticare attività sportive. La struttura sarà inoltre a disposizione del territorio, aperta al pubblico per la cura di altre disabilità, per la riabilitazione motoria e per attività psicoeducative. Il centro è dedicato a  Sebastiano Ghirardini , un bimbo autistico di Caldes tragicamente scomparso cadendo nelle acque del Noce nel 2001.
Tantissime persone ieri si sono radunate presso il polo scolastico Bartolomeo Sicher per assistere a questo importante evento, e ricchissimo il parterre di autorità: il presidente della Fondazione trentina per l'autismo  Giovanni Coletti , visibilmente emozionato, tanti sindaci, il presidente e molti assessori della Comunità di Valle, il Commissario del Governo  Francesco Squarcina , il presidente del Consiglio provinciale  Bruno Dorigatti , l'assessora alla salute  Donata Borgonovo Re  e la soprano  Katia Ricciarelli , madrina della Fondazione. E pure quattro giocatori della Dolomiti Energia Aquila Basket con cui la Fondazione collabora.
«Oggi si realizza un sogno autistico, portato avanti con tenacia, convinzione e con una collaborazione in rete sul territorio tra le istituzioni locali, le realtà economiche ed imprenditoriali e le associazioni. Dopo tanti anni di trattativa, si vede una luce in fondo al tunnel dell'incertezza per molte persone affette dall'autismo. Casa Sebastiano è una dimostrazione tangibile che l'unione fa davvero la forza» ha affermato commosso Coletti, rivolgendo un caloroso ringraziamento a tutti gli enti sostenitori del progetto, la Provincia ed il Comune di Coredo, al sindaco  Paolo Forno  ed al predecessore  Maurizio Scoz . «È per noi un onore ospitare questo centro, in una delle zone più belle di Coredo» ha commentato Forno, rilevando l'importanza di puntare l'attenzione sulle politiche per l'infanzia, sociali ed a sostegno dei più deboli. A questo appello si è unita anche Borgonovo Re, che ha invitato ad uno sforzo solidale di tutta la società, nonostante il momento difficile, legato ad un futuro di incertezza economica. Dorigatti ha rivolto invece una riflessione sul ruolo dell'autonomia, che si realizza e si mantiene con queste attività di solidarietà e di coesione sociale.
Momento clou del pomeriggio la posa delle targhe della Provincia, del Comune di Coredo e della Fondazione trentina per l'autismo nel cantiere dove sarà messa a punto la struttura, con la benedizione di don  Franco Torresani , che ha auspicato un avvio positivo dei lavori di costruzione. La soprano Ricciarelli si è complimentata con Coletti e con il Trentino per lo splendido progetto. «È un sogno che mi ha profondamente coinvolta e che oggi diventa realtà» ha detto la cantante.
Secondo Coletti, Casa Sebastiano porterà ricadute positive su tutto il territorio, con occupazione, indotto per il mondo economico e visibilità a livello nazionale ed internazionale.

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