A rischio 15mila trentini

In Trentino ben 15mila persone possono essere classificate come giocatori d'azzardo patologici oppure problematici. A dirlo sono i dati ufficiali che risalgono al 2011. Per quanto riguarda invece l'appena trascorso 2013, si contano circa 110 nuovi partecipanti ai gruppi di auto mutuo aiuto organizzati dall'associazione Ama nelle sedi di Trento e Rovereto, Riva del Garda e Cles, Tione e PredazzoI tuoi commenti

slotTRENTO - In Trentino ben 15mila persone possono essere classificate come giocatori d'azzardo patologici oppure problematici. A dirlo sono i dati ufficiali che risalgono al 2011. Per quanto riguarda invece l'appena trascorso 2013, si contano circa 110 nuovi partecipanti ai gruppi di auto mutuo aiuto organizzati dall'associazione Ama nelle sedi di Trento e Rovereto, Riva del Garda e Cles, Tione e Predazzo.
 
I quali si aggiungono ad un centinaio di persone che regolarmente frequentano i detti gruppi. Nel 2013 sono circa cento i giocatori d'azzardo in difficoltà che hanno deciso di rivolgersi al Sert dell'Azienda sanitaria presso Trento, Rovereto e Riva del Garda o nei servizi di alcologia che sono presenti nelle realtà periferiche del nostro territorio. «Attualizziamo il numero di giocatori rilevato nel 2011: senza dubbio si tratta di una sottostima» commenta Miriam Vanzetta dell'associazione Auto Mutuo Aiuto (Ama). «In primo luogo - dice - poiché negli ultimi anni il fenomeno della dipendenza si è notevolmente aggravato». Secondariamente non è da trascurare il fatto che oggi circa il 15% dei giocatori ha oltre 64 anni, mentre il campione utilizzato al tempo ha coinvolto persone dai 15 ai 64 anni. In tal senso va precisato che un'indagine del Telefono Azzurro (2011) indica che un minorenne su quattro (dai 7 ai 10 anni) ha giocato almeno una volta nell'ultimo anno. «Inoltre - aggiunge Vanzetta - ogni persona interessata da questo tipo di dipendenza ha almeno uno o due familiari che le stanno vicino: va da sé che il raggio di coinvolgimento si amplia moltissimo».
 
Come emerge dai dati, poi, in Trentino esistono due percorsi creati per tutti coloro che ammettono di avere un problema con il gioco d'azzardo, nonché per i familiari che sono loro vicino. Si tratta dei gruppi di auto mutuo gestiti dall'associazione Ama che offrono un iter condiviso ad un gruppo allargato di persone. Per quanto riguarda invece l'aiuto offerto dal Sert va ricordato che consiste in un percorso individuale, studiato sulla situazione particolare della singola persona. «Il consiglio che voglio dare - afferma Vanzetta - è di seguire entrambi i metodi in grado di offrire risposte complementari l'uno all'altro». Doverosa la precisazione appuntata da Vanzetta: al momento i giocatori patologici che si rivolgono a Sert ed Ama hanno superato la soglia dei 40 anni. «Ciò è chiaro indice di come siano necessari anni di gioco prima di rendersi conto della dipendenza che esso genera - suggerisce Vanzetta - Venticinquenni oppure trentenni consapevoli di avere un problema sono davvero rari: solo tra parecchi anni potrebbero iniziare ad emergere le patologia attuali».
 
Ma chi finisce più frequentemente nella spirale del gioco d'azzardo? «Sono sempre gli uomini a giocare di più - dichiara Vanzetta - ma il numero delle donne coinvolte è in drastico aumento». Infatti pare che i «nuovi giochi» riescano a coinvolgere un target trasversale di persone: «Se slot attirano in prevalenza il sesso maschile - dice - bingo e Gratta e Vinci conquistano il pubblico femminile mentre i giovani prediligono il gioco online». Da sottolineare che è più dedito al gioco il «cliente» che ha molto tempo libero. E qui entrano in azione turnisti e pensionati, cassintegrati e disoccupati, casalinghe e studenti.

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