Piscina di valle? «Possibile solo a Revò»

«Realizzare a Cles la piscina di valle? Dal mio punto di vista le opzioni sul tappeto sono soltanto due, ossia la ristrutturazione dell'impianto di Revò (foto) e la rinuncia definitiva ad un centro acquatico in val di Non». La sindaca di Revò  Yvette Maccani  «custodisce» nelle casse del suo Comune gli oltre 5 milioni di euro assegnati dalla Provincia per il restyling dell'impianto natatorio chiuso ormai da un paio d'anni. E giovedì prossimo toccherà ai primi cittadini riuniti in conferenza esporre la propria posizione

di Andrea Bergamo

«Realizzare a Cles la piscina di valle? Dal mio punto di vista le opzioni sul tappeto sono soltanto due, ossia la ristrutturazione dell'impianto di Revò e la rinuncia definitiva ad un centro acquatico in val di Non». La sindaca di Revò  Yvette Maccani  «custodisce» nelle casse del suo Comune gli oltre 5 milioni di euro assegnati dalla Provincia per il restyling dell'impianto natatorio chiuso ormai da un paio d'anni. E giovedì prossimo toccherà ai primi cittadini riuniti in conferenza esporre la propria posizione in merito alla possibilità di contribuire alle spese di gestione del nuovo centro balneare di valle.
Qualcuno ha già fatto capire di non essere disponibile ad accollarsi eventuali costi di gestione (Denno e Campodenno), altri si spingono verso controproposte che hanno il sapore della provocazione (Ruffré e Sarnonico, vedi il box in pagina).
«Viviamo in un Paese democratico e ognuno ha diritto di pensarla come crede. - commenta Maccani - Ci si deve però rendere conto che la cifra a nostra disposizione è immediatamente spendibile e la realizzazione di una struttura di questo tipo in tempi brevi in val di Non può avvenire soltanto a Revò. Una decisione definitiva, dopo anni di tentennamenti, va presa al più presto».
Il motivo è che a fine marzo è prevista la scadenza del finanziamento provinciale ed entro quella data va approvato un progetto definitivo.
«Il contributo è stato assegnato a Revò, in qualità di Comune capofila del Consorzio piscina che riunisce anche Romallo e Cagnò, e dunque quei 5 milioni di euro rimarranno a noi qualunque sia la posizione prevalente fra i 38 sindaci della valle. In questo confronto con Cles va dato atto alla sindaca Maria Pia Flaim di essere una persona corretta. Flaim infatti non punta a realizzare la piscina al Centro per lo sport con i nostri soldi e preferisce il coinvolgimento dei privati. Se noi dovessimo riprogrammare l'investimento come avvenuto nelle scorse settimane a Mezzolombardo certo non sarà semplice per Cles convincere la Provincia ad assegnare nuovi fondi per un'opera alla quale il territorio ha appena rinunciato».
La prima cittadina di Revò rimane dunque convinta che l'unica soluzione che consenta la pratica del nuoto in val di Non già dai prossimi anni sia la ristrutturazione della piscina realizzata 40 anni fa.
«Si tratta di un'opera con una grande valenza. - insiste - Non posso che constatare amaramente che il territorio non si sta dimostrando unito, tanto che ognuno si sta muovendo in modo autonomo. Abbiamo bisogno di una risposta certa, altrimenti i nostri tre Comuni saranno costretti a muoversi autonomamente».

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